Le obbligazioni sono titoli di credito. Chi le emette chiede un prestito che si impegna a restituire con gli interessi. A chiedere il prestito può essere lo Stato, un altro ente pubblico o una società privata.
L’obbligazione garantisce a chi la compra, o sottoscrive, il rimborso del capitale più gli interessi. Questi ultimi vengono chiamati cedola perché un tempo, per riscuoterli, si doveva staccare il tagliando numerato unito al certificato che rappresentava l'obbligazione.
Il capitale viene rimborsato alla scadenza dell’obbligazione, mentre la cedola viene pagata trimestralmente, semestralmente o annualmente. La durata delle obbligazioni può andare dai tre mesi ai trent'anni.
L’investitore che acquista obbligazioni può anche venderle prima della scadenza ma dovrà fare i conti con il prezzo di mercato che può essere diverso da quello di emissione e di rimborso. Una volta emesse, le obbligazioni vengono quotate e scambiate in Borsa come le azioni. Esistono due mercati: il mercato primario sul quale vengono vendute le
obbligazioni di nuova emissione, e quello secondario sul quale vengono scambiate obbligazioni già in circolazione.
Il prezzo delle obbligazioni dipende dalla durata del titolo e dalla situazione economica del soggetto che la emette nonché dall'andamento dei tassi d'interesse. In quest’ultimo caso ad un aumento del livello dei tassi verrà osservata una diminuzione del prezzo dell’obbligazione. Al contrario, qualora i tassi d’interesse scendessero, il valore di mercato dell’obbligazione salirebbe
La variazione del prezzo di solito è meno ampia di quella cui sono soggette le azioni, ma può incidere molto sul guadagno finale.
Esistono particolari tipi di obbligazioni, tra cui le obbligazioni convertibili in azioni della società che le emette. Alcune obbligazioni, tra le quali i Buoni ordinari del Tesoro, non pagano cedole, ma solo la differenza tra il costo di acquisto del titolo e il valore a cui viene rimborsato. Questi titoli sono definiti "zero coupon".
La capacità di rimborsare le obbligazioni da parte di chi le emette viene valutata con una sorta di voto: il rating. Le obbligazioni con rating più basso offrono rendimenti maggiori perché sono più rischiose. I giudizi vengono assegnati da agenzie internazionali di rating, aggiornati nel tempo e influenzano direttamente il prezzo delle obbligazioni.
Se il soggetto che ha emesso l’obbligazione fallisce, il titolare sarà rimborsato solo dopo il pagamento dei debitori, ma prima degli azionisti.
Tra i casi più recenti di crack finanziari in cui sono stati coinvolti i possessori di obbligazioni si ricordano il fallimento di Lehman Brothers, Cirio, Parmalat e quello dello Stato argentino.
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