L’educazione finanziaria ha lo scopo di fornire al cittadino e al consumatore l'insieme di conoscenze, competenze e abilità necessarie per compiere scelte di risparmio o investimento consapevoli e sostenibili. L’educazione finanziaria, insieme alla trasparenza delle condizioni contrattuali e ad un efficace sistema di risoluzione extragiudiziale delle controversie tra intermediari e clientela, garantisce la protezione del consumatore nei mercati bancari e finanziari. L’attività di educazione finanziaria è rivolta a tutti: giovani, adulti e anziani. Generalmente viene svolta da istituzioni pubbliche, associazioni, istituti di credito e organizzazioni sovranazionali. Può essere diffusa con lezioni e materiale didattico nelle scuole e nelle università, con corsi di formazione professionale oppure sfruttando i mezzi di comunicazione di massa come stampa, tv e siti internet. Con l’apprendimento dei principi di base dell’economia e della finanza l’individuo e la famiglia possono decidere quanto spendere, risparmiare e investire. In questo modo potranno mantenere il proprio benessere economico, assicurarsi una rendita pensionistica o proteggersi da imprevisti.
Il progresso tecnologico e l'integrazione dei mercati internazionali hanno cambiato l’offerta di prodotti finanziari per la clientela, aumentandone anche il livello di rischio. Anche in momenti di forte crisi economica, è importante comprendere meglio i prodotti, le regole e i processi finanziari, valutandone le prestazioni in relazione ai costi. Per questo è aumentata l’esigenza di ricevere un’adeguata educazione finanziaria, soprattutto da parte dei giovani che oggi si trovano ad affrontare situazioni e scelte finanziarie più impegnative di quelle vissute alla loro stessa età dai genitori. Sono sempre più numerose le iniziative avviate da istituzioni, organizzazioni sovranazionali e governi per sensibilizzare anche le nuove generazioni a un corretto rapporto con il denaro e con la sua gestione: infatti l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico promuove, ad esempio, il PISA, un’indagine che ogni tre anni valuta il livello di istruzione degli adolescenti dei principali Paesi industrializzati.