Il 10 maggio del 1936 Manuel Azaña Diaz è eletto secondo presidente della Spagna repubblicana. I problemi nel paese sono moltissimi. Ma pochi immaginano, che sta per scoppiare una guerra civile che lascerà sul terreno quasi 750 mila morti. La Repubblica in Spagna nasce nel 1931 quando la vittoria delle forze popolari, porta all’abolizione della monarchia. Il paese è in una gravissima situazione economica, mentre gli altri paesi europei sono oramai usciti dalla crisi finanziaria del 1929. La corsa al riarmo della Germania nazista e la politica di avvicinamento di Hitler all’Italia di Benito Mussolini dominano la scena internazionale. L’Europa è divisa. Da una parte l’alleanza tra Francia, Unione Sovietica e Gran Bretagna; dall’altra l’asse tra Hitler e Mussolini. Anche in Spagna si fronteggiano due schieramenti: nel 1933 sono i partiti di destra a riportare la vittoria elettorale, ma tre anni dopo è il Fronte Popolare, una amplia coalizione formata da tutti i partiti della sinistra, ad ottenere più voti. Le tensioni tra destra e sinistra aumentano. La Spagna si trasforma in una polveriera e, il 13 luglio del 1936, la scintilla che la fa da detonatore è l’omicidio del capo dell’opposizione nazionalista Calvo Stelo. Pochi giorni dopo, il generale Francisco Franco, a capo di alcune guarnigioni militari, si ribella al governo. E’ l’inizio della guerra civile Spagnola.
Il generale può contare sul sostegno della quasi totalità dell’esercito, mentre con i partiti di sinistra si schiera la maggior parte della popolazione. Ben presto la guerra diventa totale con l’entrata in campo delle potenze straniere. Germania e Italia inviano in Spagna armi e uomini in notevole quantità per aiutare l’esercito di Franco. Sull’altro fronte si impegna soprattutto l’Unione Sovietica che appoggia l’invio di una brigata internazionale di combattenti. Minato dai profondi conflitti interni tra anarchici e comunisti, lo schieramento dei partiti di sinistra si indebolisce. Ma è solo dopo tre anni di violentissimi combattimenti, che il 28 marzo del 1939, il generale Franco conquista la capitale Madrid. Il primo aprile la radio diffonde il seguente bollettino: “Oggi, dopo aver fatto prigioniero l'esercito rosso e averlo disarmato, le truppe hanno raggiunto i loro obiettivi militari. La guerra è terminata".
Per la sperimentazione di nuove strategie militari e per la netta contrapposizione tra le potenze europee, la guerra civile spagnola è considerata il preludio alla seconda guerra mondiale.