La spedizione dei mille è una celebre pagina del Risorgimento italiano. Si sviluppa dal maggio all'ottobre 1860 e porta alla proclamazione del Regno d'Italia. Alla fine del marzo 1860 nella penisola italiana sono tre gli stati indipendenti: il Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II di Savoia che comprende Sardegna, Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, lo Stato Pontificio o Papato che riunisce Lazio, Umbria e Marche, ed il Regno delle Due Sicilie di Francesco II di Borbone, che racchiude tutto il meridione. L'Impero austriaco controlla il nord-est: Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli.

Il Regno di Sardegna ha appena strappato l'area lombarda all'Austria con la seconda guerra d'indipendenza. Il progetto di Vittorio Emanuele II e del suo primo ministro Camillo Benso Conte di Cavour, un'Italia unita sotto casa Savoia, inizia a prendere forma. Il Regno di Sardegna è alleato con la Francia Imperiale. L'esplicita opposizione dell'imperatore Napoleone III ad agire contro Austria e Papato spinge i Savoia verso l'unico obiettivo possibile: il sud-Italia borbonico. Il Regno delle Due Sicilie è uno stato vulnerabile. Francesco II è un re giovane e inesperto. Le diverse rivolte ottocentesche, spesso sedate dall'intervento austriaco, sono prova del malcontento generale verso il governo dei Borbone e della debolezza del loro esercito.

L'insurrezione siciliana dell'aprile 1860 fornisce al Regno di Sardegna l'occasione per attuare il piano per annettere il sud-Italia. Per realizzare il progetto Vittorio Emanuele II e Cavour si rivolgono a Giuseppe Garibaldi, reduce dalle brillanti imprese militari della seconda guerra d'Indipendenza. Al condottiero è affidata la guida di un drappello di circa mille volontari. Il 5 maggio 1860 Garibaldi e i mille salpano da Quarto, presso Genova. L'11 maggio sbarcano a Marsala, accolti dai siciliani come liberatori. Grazie all'esercito meridionale, formato dai mille e da volontari siciliani, a fine luglio la Sicilia è liberata. Tra agosto e settembre i garibaldini, sostenuti dalle popolazioni locali, occupano poi Calabria, Basilicata, Puglia e Campania. Il noto incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, che si tiene a Teano nel casertano il 26 ottobre 1860, cala il sipario sull'azione garibaldina. Il condottiero consegna simbolicamente il meridione borbonico al futuro re d'Italia.

Per raggiungere Teano dal Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele II deve però attraversare il Papato. L'esercito, che il re di casa Savoia guida, sbaraglia le truppe papaline in Umbria e Marche. Anche queste due aree del Papato sono annesse al Regno di Sardegna. Il Regno delle Due Sicilie cessa di esistere, tutti i suoi domini passano al Regno di Sardegna. I Borbone sono esiliati a Roma. Lo Stato Pontificio perde l'area umbra e marchigiana, conservando solo il Lazio. Il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II viene proclamato primo sovrano del Regno d'Italia.
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