Il 26 agosto 1972 si aprono le Olimpiadi di Monaco di Baviera. Il 5 settembre i giochi sono funestati dall’azione di un commando di guerriglieri palestinesi ai danni di atleti israeliani: muoiono 17 persone. L’evento passa alla storia come il Massacro di Monaco.
Le precedenti Olimpiadi tedesche risalgono a Berlino 1936, sotto il periodo nazista. Nei Giochi del ’72, dunque, la Germania vede un’occasione per mostrare un nuovo volto alla comunità internazionale. 121 Nazioni partecipanti. Oltre 7000 atleti. Un servizio d’ordine disarmato e discreto. La guerra fredda però è al culmine e Berlino è divisa da un muro. La Germania è spartita tra mondo occidentale e blocco comunista. La Germania Ovest vive inoltre un momento di forte tensione. Il gruppo armato di estrema sinistra RAF è sul piede di guerra: da giugno Baader e Meinhof, due tra i suoi principali membri, sono rinchiusi in carcere.
Il Medio Oriente, invece, è infiammato dal conflitto tra ebrei e arabi che prosegue ormai da 50 anni.

Negli anni ’20 il movimento sionista promuove il trasferimento degli ebrei d’Europa in Palestina. Il millenario equilibrio tra maggioranza araba e minoranza ebraica entra definitivamente in crisi. Nel 1948, la nascita dello Stato ebraico di Israele con l’avallo dell’Onu esaspera il conflitto. I Palestinesi, privi di uno Stato proprio, continuano a opporsi con la guerriglia allo Stato di Israele.
Nel 1964 le organizzazioni in lotta per la liberazione della Palestina, costituiscono un organo politico e paramilitare: l’OLP. Nella sua orbita gravitano anche cellule terroriste. Una di queste, Settembre Nero, entra in azione a Monaco la notte del 5 settembre 1972. Un commando di 8 guerriglieri entra nel villaggio olimpico e prende in ostaggio 11 atleti israeliani. Due vengono uccisi all’istante mentre tentano di contrastare i sequestratori.

Per il rilascio degli ostaggi Settembre Nero richiede la liberazione di 234 palestinesi dalle carceri israeliane e di Baader e Meinhof da quelle tedesche. Israele rifiuta di trattare. Le autorità tedesche tentano diverse operazioni di forza per liberare gli ostaggi. Falliscono tutte. Il commando ottiene la possibilità di dirigersi all’aeroporto di Monaco per raggiungere Il Cairo assieme ai prigionieri. L’ultima occasione è affidata a cinque cecchini tedeschi appostati ai bordi della pista. Alle 23 inizia un violento conflitto a fuoco. All’1 e 30 del 6 settembre il bilancio è di 17 morti: 11 ostaggi, 5 guerriglieri e 1 agente tedesco. Il 9 settembre dello stesso anno, per ritorsione, l’aviazione israeliana bombarda diversi campi profughi palestinesi in Siria e Libano, facendo 200 vittime tra i civili.
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