Albert Speer è un architetto tedesco, e ministro degli armamenti nella Germania Nazista dal 1942 al 1945. Nasce il 19 marzo 1905 a Mannheim, nella Germania sud-occidentale, da una famiglia borghese. Nel '18 si trasferisce con i genitori a Heidelberg. Segue le orme paterne e studia architettura, diventando assistente dell'architetto Heinrich Tessenow. Terminati gli studi, sposa Margarete Weber, con cui avrà 6 figli. Nel 1930 Speer assiste casualmente a una manifestazione del Partito nazionalsocialista. Affascinato dalla personalità di Adolf Hitler, decide di abbracciare gli ideali nazisti e s’iscrive al Partito.

Nel 1933 Hitler sale al potere. Speer viene incaricato di restaurare il palazzo del Ministero della Propaganda. Soddisfatto del lavoro eseguito, Hitler nomina Speer assistente dell'architetto-capo del partito, Paul Troost. Con Troost, Speer cura l'ampliamento della Cancelleria, sede del Primo Ministro, e ne disegna la balconata. Da qui il Führer terrà numerosi discorsi. Nel 1934 Troost muore, e Speer è promosso architetto-capo. Ha 29 anni. Pochi mesi più tardi, si tiene a Norimberga l'annuale congresso nazista, e Speer ne cura l'allestimento. Per la scenografia s’ispira all'altare di Pergamo, in Turchia, e illumina il campo della parata con 130 riflettori da contraerea, che creano spettacolari effetti di luce.

Le ambizioni del regime nazista trovano riscontro nello stile maestoso di Speer, che diviene così uno dei più fedeli collaboratori di Hitler. Suo è anche lo Stadio per i Giochi Olimpici che si tengono a Berlino nel '36. E nel '37 progetta la nuova sede della Cancelleria. Quando il Führer gli commissiona la riprogettazione dell'intera Berlino, Speer disegna una città monumentale: progetta un immenso viale, lungo 5 km e largo 120 m, per accogliere le parate. A un capo del viale, Speer pensa di costruire una cupola di 250 m di diametro; all'altro capo, un arco alto 120 m.

Ma nel '39 scoppia la Seconda guerra mondiale, e il progetto di Speer resta sulla carta. Tuttavia Hitler non rinuncia alla sua collaborazione, e nel '42 lo nomina Ministro degli armamenti e delle munizioni. Nel ’43 gli viene anche affidato il controllo della produzione bellica. All'indomani del conflitto, le potenze vincitrici processano i gerarchi nazisti. Tra loro, c'è anche Albert Speer. È accusato di avere utilizzato come manodopera per l'industria bellica i prigionieri dei campi di sterminio. Speer si dichiara colpevole, ma non ammette una partecipazione attiva allo sterminio degli ebrei.

Condannato a 20 anni di prigione, sconta la pena nel carcere di Spandau. Rilasciato nel '66, si ritira a vita privata, e scrive alcuni libri autobiografici.

Muore a Londra il 1 settembre 1981, a 76 anni.

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