Wim Wenders è un regista tedesco considerato fra i più rilevanti del panorama cinematografico contemporaneo. Nasce a Düsseldorf, in Germania, il 14 agosto 1945. A 21 anni si trasferisce a Parigi: qui trascorre molto tempo alla Cinémathèque di Henri Langlois, innamorandosi del cinema americano. Nel 1967 frequenta l’Istituto superiore per la Televisione e il Cinema di Monaco, scrive come critico per varie testate e inizia a girare cortometraggi. Il suo primo film è Estate in città, in cui il protagonista, appena uscito di galera, vaga senza meta per le vie di Berlino Ovest. Dal ’73 al ’75 gira la cosiddetta “trilogia della strada” di cui fanno parte Alice nelle città, Falso movimento e Nel corso del tempo. I dialoghi rarefatti, le lunghe sequenze, lo scardinamento della struttura narrativa classica, caratterizzano la sua poetica. Nel 1978 il regista Francis Ford Coppola invita Wenders negli Stati Uniti per dirigere Hammett; questa travagliata produzione sarà all’origine de Lo stato delle cose. Ispirato proprio dal difficile rapporto con Coppola, il film è anche una riflessione sul cinema stesso.
La fama internazionale arriva con Paris, Texas, suggestiva commistione tra road-movie e dramma familiare in cui, per la prima volta, il regista utilizza una narrazione lineare di impianto classico. Il successivo Tokyo-Ga è invece un documentario sul Giappone moderno e sull’opera del noto regista Yasujiro Ozu. Nel 1987 dirige Il cielo sopra Berlino, canto d’amore per la capitale tedesca, che spicca per l’intensità emotiva e il suggestivo bianco e nero. È l’apice della sua carriera. Negli anni 90 Wenders firma pellicole come Fino alla fine del mondo, ambizioso road-movie dall’atmosfera apocalittica, Lisbon Story, leggera e ironica riflessione sulle immagini, e il documentario musicale Buena Vista Social Club. Dopo La terra dell'abbondanza e Non bussare alla mia porta, dedicati agli Stati Uniti, nel 2008, a conferma della sua autorevolezza, Wenders presiede la giuria della Mostra internazionale del cinema di Venezia.