L’architetto Giò Ponti nasce a Milano il 18 novembre del 1891. Talento eclettico, progetta, tra gli anni Venti e Settanta, edifici e interni, oggetti di design, riviste, ceramiche, tessuti, mostre e produzioni teatrali. Il ‘900 è il secolo in cui nascono le avanguardie, movimenti culturali artistici e letterari che rompono con la tradizione. Anche il mondo dell'architettura è soggetto a questi stimoli. Giò Ponti è attento e curioso verso tutto ciò che è nuovo, ma non aderisce a nessuna delle avanguardie. Il suo lavoro è un viaggio nelle idee che stanno alla base delle nuove correnti, ma libero dalle regole dei movimenti. Anche per questo ai suoi progetti viene riconosciuto il tratto della leggerezza.

Sono le ville palladiane, ammirate da soldato in Veneto durante la Prima Guerra Mondiale, a condurre Giò Ponti all'architettura. Si laurea al Politecnico di Milano nel 1921. L'Italia del primo dopoguerra cerca nell'architettura e nell'arte un nuovo linguaggio per esprimersi. Ponti lo trova, rileggendo gli elementi classici della tradizione in chiave moderna. Come nell'edificio di via Domenichino a Milano, dove le architetture di una villa tradizionale vengono utilizzate per progettare nuove tipologie di abitazioni condominiali. Nel 1923, a 32 anni, Giò Ponti diventa direttore artistico della Manifattura Richard-Ginori e ne rinnova l'intera produzione.

L'esordio come progettista è nel 1925: disegna un'abitazione milanese, la casa in via Randaccio. Milano gli offre importanti lavori privati che gli consentono di ridefinire gli interni della casa borghese. Cura spazi e arredi attento nel creare armonia tra gli ambienti, i mobili e gli oggetti. Nel gennaio del 1928 fonda la rivista di architettura e design "Domus". Nel 1933 Ponti progetta, per la V Triennale, La Torre Littoria di Parco Sempione. È il design che diventa architettura: esile e trasparente, è costruita in tubolari d'acciaio. In accordo con la tradizione religiosa, la costruisce più bassa della Madonnina del Duomo di Milano.

Sempre nel 1933 diventa direttore artistico dell'azienda di arredi e illuminazione Fontana Arte, per cui disegna tavoli, specchi e lampade tuttora in produzione. Dal '46 al '50 disegna per la vetreria Venini una collezione di bottiglie. Sono anni di lunghi viaggi all'estero e di nuove suggestioni. Scrive un diario appassionato, “Amate l'architettura”, disegna la celebre sedia Superleggera e nel 1956 progetta la sua opera più nota, il Grattacielo Pirelli di Milano Uno degli edifici in cemento armato più alti del mondo: 127 metri. È la sintesi della sua architettura: leggera e trasparente.

Un tema che ripropone nel 1964 nella costruzione della cattedrale di Taranto: la facciata come una vela trasparente attraverso cui vedere il cielo. Giò Ponti muore a Milano il 16 settembre 1979, all’età di 88 anni.

L’architetto milanese è stato colui che, nel secondo dopoguerra, ha dato il via alla diffusione nel mondo del design Made in Italy.

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