Filippo di Tommaso Lippi è un pittore italiano del Quattrocento. La sua tecnica pittorica, caratterizzata dalla raffinata e incisiva linea del disegno, influenzerà profondamente lo stile di Sandro Botticelli. L’eredità artistica di Lippi verrà raccolta anche da Filippino, suo figlio, anche lui noto pittore rinascimentale. Filippo Lippi nasce a Firenze nel 1406; all’età di due anni rimane orfano e viene cresciuto nel convento dei frati carmelitani, dove all’età di quattordici anni prenderà i voti. Intorno ai vent’anni, osserva il pittore Masaccio impegnato negli affreschi della Cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine, dove Lippi adempie ai suoi obblighi di frate.
La forte impressione esercitata in lui dal lavoro di Masaccio emergerà nella prima opera documentata di Lippi, Conferma dell'ordine carmelitano, dove i corpi dei monaci sono raffigurati con grande plasticità. In questo lavoro giovanile, però, la prospettiva è ancora incerta, lontana da quella di Masaccio. Nei successivi dipinti di Madonne, lo stile di Lippi viene definendosi; il pittore privilegia il lato umano, come è evidente nel vigoroso abbraccio tra la Vergine e il bambino della Madonna di Tarquinia. La scrupolosa cura con cui viene dipinto ogni dettaglio, e la resa cromatica orientata su toni scuri, mostrano l’influenza della pittura fiamminga. La luce è protagonista e gioca un ruolo fondamentale nel rendere la profondità dello spazio: sul fondo, un portone illuminato si apre sul tipico cortile delle ville toscane.
Nella Pala Barbadori e nell’Incoronazione della Vergine, lo spazio architettonico conferisce unità a complesse composizioni ricche di personaggi. Nel 1452 Lippi realizza il Tondo Bartolini: il ritratto della Madonna è inserito nell’interno borghese di una tipica casa fiorentina; la prospettiva viene costruita attraverso gli scacchi del soffitto e del pavimento. Nel 1456 nasce un amore tra Filippo e la monaca Lucrezia Buti, sua modella in molte raffigurazioni della Vergine. Da questa relazione nascerà Filippino, che il pittore raffigurerà vicino a sé nel famoso affresco Morte della Vergine, all’interno del duomo di Spoleto. Tra il 1452 e il 1465, Lippi affresca la Cappella Maggiore del Duomo di Prato, con le figure degli Evangelisti e le Storie di Santo Stefano e di San Giovanni Battista.
Gli affreschi della Cappella Maggiore sono considerati il suo capolavoro: la pittura si fa monumentale, le figure mostrano individualità e caratterizzazione psicologica. Le ultime opere di Lippi spiccano per la raffinatezza della linea e la luminosa delicatezza dei colori. Filippo Lippi muore intorno al 9 ottobre 1469, all’età di sessantasei anni; si trova a Spoleto e sta lavorando a un ciclo di affreschi per il Duomo della città.