Ludwig van Beethoven

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Ludwig van Beethoven nasce intorno al 17 dicembre 1770 a Bonn, in Germania, da una famiglia di musicisti. A soli 14 anni viene nominato secondo organista di cappella dall’Arciduca Massimiliano d’Asburgo. A 22 anni Beethoven si trasferisce a Vienna per studiare con il compositore Joseph Haydn. Sul finire del secolo Beethoven scrive le sue prime sonate per pianoforte, come la sonata Patetica e la sonata Al Chiaro di Luna. Fin da queste opere giovanili, Beethoven si distingue per il suo talento nel coniugare passato e futuro: i rigidi schemi musicali del ‘700, e il trasporto emotivo che sarà tipico della musica ottocentesca.

Intorno ai 30 anni Beethoven comincia a soffrire di disturbi all’udito. Temendo che la sua carriera sia compromessa, scrive una lettera nota come Testamento di Heiligenstadt, dove dichiara che solo la fede nell’arte lo dissuade dal togliersi la vita. Malgrado il peggioramento della malattia, per Beethoven il primo decennio dell’800 è un periodo molto prolifico. Scrive numerose sinfonie, la sua unica opera lirica, il Fidelio, e celebri composizioni per pianoforte, come Per Elisa. Il 22 dicembre 1808 viene presentata al pubblico un’opera alla quale Beethoven ha lavorato per ben quattro anni: la Quinta Sinfonia.

Per la sua capacità di tradurre in musica i turbamenti dell’animo umano, la Quinta Sinfonia cattura alla perfezione lo spirito del Romanticismo, corrente artistica che dominerà buona parte dell’800. Il successo è enorme: Beethoven viene consacrato come un maestro.
Nel 1824, ormai completamente sordo, Beethoven assiste alla prima esecuzione della sua Nona Sinfonia. L’opera diventa leggendaria per il coro finale, l’Inno alla gioia: il brano, nel 1985, verrà anche scelto come Inno dell’Unione Europea. Beethoven muore a Vienna il 26 marzo 1827, all’età di 56 anni, per una cirrosi epatica. Al suo funerale partecipa una folla immensa.