Théodore Géricault è tra i maggiori esponenti della pittura del Romanticismo, corrente artistica che predilige emozioni ed immagini fortemente suggestive e grandiose. Nasce il 26 settembre 1791 a Rouen, in Francia, da una famiglia benestante. Studia all’Ecole des Beaux Arts e negli anni della formazione si dedica al rifacimento di capolavori del passato e a studi di cavalli, sua grande passione e soggetto ricorrente nelle sue tele. Espone per la prima volta al Salòn di Parigi nel 1812 con L’ufficiale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica, raccogliendo buoni consensi.
Due anni dopo presenta un dipinto antitetico: il Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia [tratteggia una figura antieroica e sconfitta. Qui Gericault mette in risalto l’umanità del soldato e il suo stato d’animo. Il dipinto rappresenta l’attualità della Francia, che in questi anni vive il declino di Napoleone Bonaparte. L’attenzione ai fatti contemporanei unita all’esaltazione dei sentimenti dell’uomo diventerà un tratto tipico della pittura di Gericault. Nel 1816 compie un viaggio di un anno in Italia per studiare lo stile di Michelangelo e Caravaggio. Al ritorno a Parigi, ha un figlio da una relazione clandestina con la moglie di uno zio.
La sua attenzione alla contemporaneità torna in La zattera della Medusa, la sua opera più famosa, ispirata al naufragio di una nave francese avvenuto tre anni prima. L’enorme tela rappresenta la tragedia di un gruppo di naufraghi, abbandonati alle onde e costretti a ricorrere al cannibalismo per sopravvivere. La drammaticità dei corpi in tensione richiama l’energia espressa dai cavalli nelle opere precedenti e viene esaltata da colori cupi, lacerati da una luce spettrale. L’opera riscuote grande successo, in particolare all’estero. Gericault compie un lungo viaggio in Gran Bretagna, dove viene celebrato e onorato. Qui realizza Il derby di Epsom , in cui torna a dipingere cavalli in movimento.
Al rientro a Parigi deve affrontare diversi problemi economici dovuti a cattivi investimenti. Nello stesso periodo nasce il cosiddetto ciclo degli alienati: folli esclusi dalla società, ognuno dei quali caratterizzato da una mania. Si tratta di opere realistiche e impietose, nelle quali i soggetti portano sul fisico i segni del proprio disordine mentale. La vita sregolata e una lesione trascurata alla spina dorsale portano Géricault prima alla paralisi e poi alla morte, a Parigi, il 26 gennaio 1824. Ha 32 anni. La sua arte, capace di fondere cronaca, storia e drammi interiori, influenza tutta la pittura romantica e sarà alla base degli studi di pittori realisti come Daumier e Courbet.