Lisippo è uno scultore greco del IV secolo a.C. La sua opera è considerata il punto di passaggio tra l’equilibrio formale del periodo classico e il realismo che caratterizza l’arte ellenistica. Nasce a Sicione, nella regione del Peloponneso, intorno al 390 a.C. Lisippo inizia la sua attività come fonditore, e impara così a modellare il bronzo. Interessato alle forme della natura, applica i suoi studi a incisioni e sculture. Attorno al 343 a.C., durante il periodo della monarchia macedone, viene chiamato alla corte del re Filippo II. Qui, oltre al pittore Apelle, conosce Aristotele, educatore del futuro sovrano Alessandro Magno, di cui Lisippo diverrà il ritrattista ufficiale.

Al seguito di Alessandro Magno, lo scultore lavora nelle più importanti città del mediterraneo: Corinto, Tiro, Alessandria e Rodi. Alcune sue opere giungono a Roma e Costantinopoli. Secondo fonti latine, Lisippo avrebbe realizzato circa 1500 opere, per lo più statue in bronzo di divinità, atleti e personalità di rilievo. La sua produzione è perduta, ma è nota almeno in parte grazie a copie realizzate in epoca antica. Sono considerate opera della sua attività giovanile le statue di Eros che incorda l’arco e di Agias, un atleta della Tessaglia vissuto nella seconda metà del V secolo. A Lisippo appartiene anche un’imponente statua di Eracle, di cui resta una copia, che ritrae l’eroe greco a riposo, appoggiato alla clava. Una versione più piccola, l’epitrapèzios, era posseduta da Alessandro Magno, che spesso la portava con sé. Ciò che è innovativo nell’arte di Lisippo è il realismo della rappresentazione. L’artista rinuncia all’ideale classico di bellezza eterna ed immutabile, e raffigura i suoi soggetti come essi appaiono in un istante qualunque. In particolare, Lisippo è molto abile a cogliere l’espressività del corpo mentre compie gesti dinamici. La rappresentazione del movimento acquista nelle sue opere un notevole slancio, ottenuto anche attraverso la riduzione delle proporzioni della testa rispetto al corpo.

Del 330 a.C. è la sua opera più famosa, l’Apoxyòmenos, che ritrae un atleta nell’atto di asciugarsi il sudore dopo una gara. L’abbandono di una prospettiva frontale e statica in favore di una posa più plastica lasciano emergere la natura viva e pulsante del corpo dell’atleta. Dello stesso periodo sono i ritratti di Alessandro Magno, che raffigurano il sovrano macedone in posa eroica, senza però privarlo della sua umanità. Una copia in bronzo di Alessandro con la lancia è conservata al Louvre di Parigi. Altra opera importante di Lisippo, è il ritratto di Socrate, in cui il filosofo greco è raffigurato con il volto assorto. Lisippo muore alla fine del IV secolo a.C., quasi sicuramente in età avanzata. Nel 1964 è stata ritrovata, nelle acque del Mar Adriatico, una statua in bronzo attribuibile proprio a Lisippo, ribattezzata l’Atleta di Fano. Sarebbe il primo originale dell’artista a giungere fino a noi.
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