Il pittore Giorgio De Chirico è il maggior esponente della pittura metafisica, una corrente artistica italiana del primo ‘900 che vuole rappresentare il mistero nascosto dietro la realtà visibile attraverso immagini oniriche e irreali. De Chirico nasce il 10 luglio 1888 a Volos, in Grecia. La madre è una nobile genovese, il padre un ingegnere. Cresce ad Atene dove frequenta i corsi di disegno del Politecnico. Alla morte del padre, la famiglia si trasferisce in Germania. De Chirico si iscrive all’Accademia di Belle Arti: è influenzato dagli scritti di Nietzsche e dalle opere dei pittori Arnold Böcklin e Max Klinger.

Con il fratello Alberto, scrittore che usa lo pseudonimo di Savinio, De Chirico soggiorna a Firenze dove dipinge il suo primo quadro metafisico, L'enigma di un pomeriggio d'autunno. In occasione del Salon des Indépendants di Parigi, il poeta Guillaume Apollinaire apprezza la novità della pittura di De Chirico: le piazze, le torri, le statue. Tutti elementi che esprimono un senso di desolazione e mistero. È Apollinaire a definire questo stile come metafisico, per la capacità di evocare un mondo non percepibile dai sensi. Per De Chirico sono anni di intensa attività artistica.

I soggetti sono accostati l’uno all’altro ma privi di relazione logica. La scena è immersa in un’atmosfera fuori dal tempo dove si fondono elementi di modernità e architetture classiche. Una luce irreale taglia le piazze vuote creando ombre gigantesche. Quando l’Italia entra in guerra nel primo conflitto mondiale, De Chirico si arruola e viene inviato a Ferrara. Colpito da una crisi nervosa è ricoverato all'Ospedale Militare; qui conosce il pittore Carlo Carrà che, con De Pisis e Savinio, si avvicina alla pittura metafisica. Durante gli anni ferraresi dipinge Le muse inquietanti, Ettore e Andromaca, Il Trovatore e gli interni metafisici. La figura umana diventa un manichino senza volto, metafora inquietante della solitudine umana.

Le opere di De Chirico influenzano i surrealisti, avanguardia artistica che nasce negli anni ’20. De Chirico però non aderisce al movimento. Lo scrittore surrealista Breton parlerà di De Chirico come di un Genio Perduto Nel 1930 sposa la ballerina Raissa Gurievich. Si separeranno l’anno successivo. Poco dopo De Chirico conosce Isabella Far, la donna che gli starà accanto tutta la vita. A partire dagli anni Trenta la sua pittura cambia completamente, perde molto della sua carica dirompente e si concentra sul recupero di elementi classici e barocchi.

Gli architetti di epoca fascista, Piacentini e Guerrini, si ispirano alle sue opere. Nel dopoguerra De Chirico è ormai un artista affermato. Espone in tutto il mondo: Giappone, Stati Uniti, Germania. Alterna l’attività di scultore a quella di scenografo. Illustra I Promessi sposi e l'lliade. Muore a Roma il 20 novembre 1978 all’età di 90 anni, salutato dalla critica come maestro indiscusso dell’arte.

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