Canto d’amore è un dipinto realizzato nel 1914 da Giorgio de Chirico. Eseguito a olio su tela, misura 73 cm di altezza e 59 di larghezza. Nato in Grecia da genitori italiani, Giorgio de Chirico sviluppa fin da giovane l’interesse per l’arte classica e per il simbolismo. Dagli anni Dieci crea opere enigmatiche, dominate da atmosfere sospese e silenziose. Gli oggetti sono dipinti con minuziosa precisione, tanto da risultare quasi tangibili. Tuttavia, sono accostati uno all’altro senza legami logici evidenti, e questa apparente mancanza di senso crea un effetto di spaesamento. La sua pittura suggerisce significati che travalicano la realtà visibile. Per questo, è definita “pittura metafisica”.

Canto d’amore è una delle opere più note di de Chirico. La scena è ambientata all’aperto, sotto un cielo blu intenso. In primo piano, davanti a un muro che si erge al centro, compare la testa di una scultura, nella quale si riconosce un capolavoro dell’arte antica: l’Apollo del Belvedere. Sotto la statua, una sfera verde giace immobile sul terreno. Un guanto rosso di gomma, di proporzioni sorprendentemente grandi, è appeso al muro con un chiodo. Questo strano insieme di oggetti è delimitato a destra da un edificio con portici, che con le sue nitide arcate ricorda le architetture classiche. Sullo sfondo a sinistra, oltre un muretto di mattoni rossi, si scorge una locomotiva a vapore, che invece è un elemento di modernità.

In quest’opera, l’accostamento di una scultura antica, una sfera e un guanto in gomma, sullo sfondo di una città senza tempo, suggerisce simbologie e associazioni inattese. La statua di Apollo rappresenta l’arte classica, ma essendo sottratta al suo contesto abituale evoca una dimensione nostalgica. La sfera, tradizionalmente considerata simbolo di perfetta armonia, è uno degli attributi del dio Apollo; in quest’immagine, però, appare come un oggetto inerte ed enigmatico, il cui senso rimane nascosto. Il guanto, che compare anche in altre opere dell’artista, è quasi un surrogato della presenza umana.

La locomotiva, simbolo del viaggio, ha anche un’attinenza con la storia personale dell’artista: suo padre, ingegnere, progettava ferrovie, e l’immagine dei treni era familiare a de Chirico fin dalla più tenera età. Per la sua dimensione poetica e irrazionale, Canto d’amore avrà una grande influenza sui pittori surrealisti. Canto d’amore è conservato al Museum of Modern Art di New York.

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