La Madonna del cardellino è un dipinto a olio su tavola realizzato a Firenze da Raffaello Sanzio intorno al 1507. Nei primi anni del’500 Firenze vive un momento di grande fermento culturale. I nobili fiorentini fanno a gara per commissionare opere ai pittori e agli scultori più bravi del momento. Leonardo e Michelangelo dominano la scena artistica. È l’ambiente ideale per un giovane in cerca di affermazione come Raffaello che nel 1504 si trasferisce da Urbino a Firenze. In questi anni Raffaello conosce il ricco mercante fiorentino Lorenzo Nasi. In occasione delle sue nozze realizza la Madonna del Cardellino, una delle tante variazioni sul tema della Vergine che il pittore affronterà spesso nel corso della sua vita. Il quadro raffigura la Madonna seduta su una roccia con un libro in mano, la testa inclinata, lo sguardo rivolto verso il basso. Davanti a lei, il piccolo San Giovanni Battista porge un cardellino a Gesù. La composizione è organizzata secondo uno schema piramidale che si ispira ai quadri di Leonardo. La Madonna è al vertice di un triangolo immaginario. Lo stesso uso del chiaroscuro sui volti reca un’evidente impronta leonardesca.
Nella monumentalità delle figure che si staccano dallo sfondo e nella collocazione di Gesù tra le ginocchia della Madre è invece riconoscibile l’influenza di Michelangelo. L’originalità e la grandezza dell’opera stanno nell’atmosfera intima e soave della scena, espressione di un’idea di bellezza intesa come equilibrio, armonia, naturalezza dei gesti e serena spiritualità. Per copiare le tre figure umane dal cartone preparatorio alla tavola di legno su cui verranno dipinte, Raffaello usa la tecnica dello spolvero: il disegno viene prima forato lungo le linee, poi posto sulla tavola e infine coperto con un colore in polvere per lasciare la traccia sul legno. Il paesaggio collinare sullo sfondo e il ponticello sono invece dipinti a mano libera. La scena è densa di significati religiosi: l’atto del Battista di porgere il cardellino è il presagio della Passione di Cristo. Si ritiene infatti che, durante la crocifissione, un uccellino si sia posato su Gesù macchiandosi il piumaggio di sangue. Il libricino aperto in mano alla Vergine rappresenta la Rivelazione, cioè la prefigurazione del destino di Cristo. Nel 1547 la casa di Lorenzo Nasi, dove l’opera è custodita, crolla. Il figlio di Nasi, Giovanbattista, riesce a recuperare il dipinto sotto le macerie. La tavola è spezzata in 17 frammenti ma, fortunatamente, si può ricomporre. Dal 1999 al febbraio 2008 l’opera viene sottoposta a un lungo restauro. La Madonna del cardellino si trova a Firenze alla Galleria degli Uffizi.