Saturno che divora i suoi figli è una pittura a olio su intonaco, successivamente trasferita su tela; viene realizzata da Francisco Goya tra il 1819 e il 1823. Negli anni ’80 del ‘700 Goya è un pittore affermato e lavora alla corte spagnola come ritrattista. Nel periodo della restaurazione monarchica spagnola dopo gli anni dell’occupazione francese, la posizione di Goya a corte si complica; il pittore viene convocato dal tribunale dell’Inquisizione per rendere conto di alcune pitture di satira religiosa e della scandalosa Maya Desnuda. Si ritira così alla Quinta del Sordo, una casa alle porte di Madrid, di cui decora le pareti con una serie di quattordici dipinti: sono le Pitture nere, così chiamate per i toni tenebrosi che le caratterizzano. Una di queste, realizzata nella sala da pranzo, è Saturno che divora i suoi figli. Il mito greco racconta che il dio Saturno, padre di Giove, spinto da una profezia divora i suoi figli, tra i quali si nasconderebbe colui che gli toglierà il trono.
Il soggetto, già dipinto da Rubens due secoli prima, è terrificante. Il Saturno di Goya è una figura mostruosa, in preda a una foga cannibalesca, con gli occhi sbarrati che strabuzzano dalle orbite. La brutalità dell’immagine è accentuata dal rosso del sangue che sgorga dal corpo del figlio sbranato. La scena è la raffigurazione di un incubo. L’immagine è resa con toni cupi e minacciosi, rischiarati qua e là da effetti di luce che conferiscono volume al corpo di Saturno. Il quadro dà vita a numerose interpretazioni: Saturno viene visto spesso come metafora della vecchiaia che divora la giovinezza, o come allegoria del tempo che si porta via tutte le cose. Ma potrebbe simboleggiare anche il tiranno che divora i suoi sudditi, un’allusione di Goya al monarca assoluto Ferdinando VII di Spagna.
La potenza espressiva di questo quadro e la sua tecnica pittorica si allontanano dai canoni estetici tradizionali e dalla purezza delle forme neoclassiche, anticipando così il romanticismo e molte correnti artistiche del ‘900. La Quinta del Sordo viene ereditata dal nipote di Goya; alla fine dell’800 diviene proprietà del barone di Erlanger, che fa trasferire su tela le pitture murali preservandole dai danni del tempo. Nel 1881 il barone dona l’intera serie allo Stato spagnolo. Saturno che divora i suoi figli è oggi conservato in Spagna, al Museo del Prado di Madrid