Il 3 Maggio 1808: esecuzione dei difensori di Madrid è un dipinto a olio su tela di 2 metri e 66 cm x 3 metri e 45, realizzato da Francisco Goya. L’opera è commissionata nel 1814, dopo gli anni dell’occupazione napoleonica della Spagna, dal Consiglio di Reggenza di Madrid, istituito in attesa del ritorno sul trono di Ferdinando VII. Anche se l’opera testimonia l’eroismo del popolo spagnolo di fronte all’invasore, i motivi che spingono Goya a dipingerla non sono poi così nobili: il pittore vuole, infatti, ingraziarsi i favori del sovrano e garantirsi una posizione di prestigio a corte. Goya, già nel 1810, realizza una serie di incisioni che denunciano le atrocità della guerra: lo stesso intento ritorna ne Il 3 maggio 1808. Il quadro documenta la fucilazione, nei pressi di Madrid, di centinaia di patrioti da parte delle truppe napoleoniche. La parte destra del dipinto è occupata dal plotone di esecuzione. I soldati sono di spalle, rappresentati come un’unica massa priva di sentimenti.

Una grande lanterna cubica, appoggiata a terra, illumina i condannati addossati a un colle; uno di loro emerge dal gruppo: è inginocchiato con le braccia spalancate, in un gesto che esprime contemporaneamente terrore, sfida e rassegnazione. La sua figura spicca per la camicia bianca e i pantaloni gialli fortemente illuminati. Alla sua destra un frate recita una preghiera. Alla sua sinistra, in secondo piano, un folto gruppo di uomini attende di essere giustiziato. Per il terrore, uno di loro si copre il viso con le mani. A terra, il cadavere di un uomo è immerso nel fango e nel sangue: i tratti del volto sono deformati. In alto, il buio della notte e la sagoma scura di Madrid, chiusa nella paura. Il dipinto, che si ispira a un fatto di cronaca, non è però realizzato con un linguaggio realista: la tecnica pittorica è caratterizzata da ampie pennellate cariche di colore che mirano all’espressività piuttosto che al dettaglio.

Il 3 Maggio 1808 è un’opera lontana dalla retorica patriottica neoclassica, dove gli eroi non mostrano dubbi o cedimenti. Goya vuole rappresentare la paura che sempre coglie gli uomini di fronte alla morte, anche quando scelgono di lottare per la libertà della patria. L’immagine di semplici popolani rappresentati come eroi non piace a Ferdinando VII, che abbandona l’opera in un deposito. Nel 1951 Pablo Picasso rende omaggio a Goya e si ispira al 3 Maggio 1808 nel suo dipinto Massacro in Corea. Il 3 Maggio 1808 è esposto al Museo del Prado a Madrid.

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