Claude Monet, pittore francese, è uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo. Nasce a Parigi il 14 novembre 1840, ma trascorre tutta la giovinezza a Le Havre, sulla costa nordoccidentale della Francia. Figlio di un commerciante, manifesta un precoce talento per la caricatura, e frequenta corsi di pittura e disegno. Il giovane Monet sviluppa una particolare predilezione per la pittura di paesaggio. Grazie ai consigli del suo primo maestro, Eugène Boudin, inizia a dipingere en plein air, all’aria aperta, di fronte agli scenari naturali che intende raffigurare. In questo modo, coglie con immediatezza i colori e gli effetti di luce nel paesaggio.
A 19 anni è a Parigi, dove stringe amicizia con alcuni artisti che, come lui, intendono rinnovare la pittura. Abbandonando le norme accademiche, Monet e i suoi compagni, invece di ispirarsi all’arte del passato, dipingono soggetti tratti dalla realtà del loro tempo con uno stile che riproduce ciò che l’occhio vede. Monet ritrae scene di vita moderna: scorci della città, momenti di svago all’aria aperta. Eliminando il disegno di contorno, dipinge con piccoli tocchi di colore puro, privilegiando tonalità luminose e brillanti. Tra le opere realizzate dopo il 1865 spiccano Donne in giardino e La Grenouillère.
Nel 1874 Monet e gli artisti della sua cerchia organizzano una mostra nello studio del fotografo Nadar a Parigi. Tra le opere esposte, vi è un dipinto che Monet ha realizzato nel 1872 a Le Havre, intitolato Impressione, levar del sole. È dal titolo di questo dipinto che ha origine la definizione di Impressionismo. Coniata dal critico Louis Leroy con intento dispregiativo, la definizione è accolta da Monet e compagni, che alle mostre successive si presentano come “pittori impressionisti”. In effetti, ciò che mira a rappresentare Monet è proprio l’impressione visiva: macchie di colore percepite dall’occhio in base a determinate condizioni di luce.
Tra le opere più rappresentative di Monet vi sono le vedute di Argenteuil, dipinte a bordo di un battello, e le numerose vedute urbane che descrivono il dinamismo della città moderna. Dalla fine degli anni ’80, la produzione di Monet è caratterizzata da variazioni sullo stesso soggetto, rappresentato in diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni dell’anno. In questo modo Monet registra sulla tela il variare delle condizioni atmosferiche e gli effetti di luce che esse producono sugli oggetti raffigurati. Con lo stesso procedimento ritrae le Ninfee del suo giardino a Giverny.
Monet muore a 86 anni, il 5 dicembre 1926 a Giverny.