Maurizio Cattelan

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Maurizio Cattelan, attivo dalla metà degli anni ’80, è uno degli artisti italiani più quotati a livello internazionale. Il suo lavoro, frutto di una riflessione dissacrante, è riconosciuto come una delle esperienze più innovative dell’arte a cavallo tra i due millenni. Maurizio Cattelan nasce il 21 settembre 1960 a Padova in una famiglia proletaria. Inizia presto a lavorare come giardiniere e venditore di immagini sacre, diventa poi addetto in un obitorio. Abbandona gli impieghi saltuari nel 1985 per dedicarsi all’arte, presentando pubblicamente i suoi lavori nel 1989. Sin dagli esordi Cattelan prende in prestito immagini e situazioni dalla realtà. Aperto a interpretazioni e contraddizioni, sostiene di fatto che il dubbio sia l’elemento centrale della condizione esistenziale contemporanea. Cattelan mette da subito in discussione il sistema dell’arte: invitato alla Biennale di Venezia, vende a un’agenzia pubblicitaria lo spazio a lui dedicato e durante l’inaugurazione di una personale appende il suo gallerista al muro col nastro adesivo.

In Him, quello che sembra un bambino in preghiera rivela il volto di Hitlere in La Nona Ora Papa Wojtyla viene investito da un meteorite. Cattelan è un disturbatore anche fuori dal contesto artistico: a Milano fanno scandalo i suoi bambini impiccati a una quercia rimossi dopo un giorno da un cittadino sconvolto, e una scultura in marmo installata davanti alla Borsa raffigurante una mano con tutte le dita, tranne il medio, mozzate. Nel 2011-12 il Guggenheim di New York dedica all’artista un’ampia retrospettiva. In quell’occasione Cattelan annuncia il ritiro dalle scene, non escludendo però il suo coinvolgimento nel mondo dell’arte in qualità di editore, gallerista e curatore: il futuro di Cattelan è imprevedibile quanto lui.

Fonti

M. Cattelan, All, catalogo della mostra, Guggenheim Foundation, New York, 4 novembre 2011 – 22 gennaio 2012 (Milano: Skira, 2011) F. Bonami, Maurizio Cattelan. Autobiografia non autorizzata (Milano: Mondadori, 2011) F. Bonami, N. Spector, B. Vanderlinde