Alessandro Manzoni, scrittore e poeta, è considerato uno dei padri della lingua italiana. Nasce a Milano, in Italia, il 7 marzo 1785. È figlio del conte Pietro Manzoni e Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, uno dei più influenti intellettuali del XVIII secolo. In questi anni, l’Italia è ancora un territorio spartito tra diversi dominatori stranieri, ma molti intellettuali chiedono che il popolo italiano si ribelli e dia vita a un’unica nazione indipendente. Anche il giovane Manzoni abbraccia con entusiasmo i nuovi ideali patriottici: a 16 anni compone la sua prima opera, un poemetto in 4 canti intitolato Del trionfo della libertà, in cui condanna ogni forma di dispotismo.
Nel 1805 è in Francia. Qui viene in contatto con gli intellettuali francesi e si avvicina al romanticismo, movimento culturale che in questi anni si sta diffondendo in Europa. Del romanticismo, Manzoni apprezza soprattutto l’idea che un’opera artistica debba essere anche utile, e avere uno scopo educativo. In seguito, questo principio etico ispirerà tutte le opere manzoniane. Tornato a Milano nel 1807 per la morte del padre, conosce la giovane Enrichetta Blondel, e se ne innamora. L'anno seguente la sposa.
In questi anni Manzoni matura un importante cambiamento, e si avvicina alla fede cattolica. Inizia il suo periodo più creativo. Tra il 1812 e il 1822 scrive gli Inni sacri, composizioni che illustrano il valore morale e religioso delle festività cattoliche. Leggendo Shakespeare, Goethe e Schiller, si avvicina alla tragedia, che ritiene essere una forma letteraria adatta a raccontare grandi vicende storiche e umane. Di questi anni sono le due tragedie Il conte di Carmagnola e l’Adelchi. Nello stesso periodo scrive due odi di carattere politico: Marzo 1821, dedicata a moti libertari scoppiati nel nord Italia, e Il cinque maggio, che scrive di getto alla notizia della morte di Napoleone.
Gli ideali etici e politici del Manzoni trovano però massima espressione nel romanzo storico I Promessi sposi: attraverso le vicende di due giovani innamorati, Renzo e Lucia, il libro dipinge un grande affresco dell'Italia del '600, e racconta un’umanità semplice che lotta per la giustizia. Manzoni lavora a I promessi sposi per vent’anni. Compie una profonda ricerca linguistica, che ha come scopo quello di dare al popolo italiano una lingua nazionale. In quest’epoca, infatti, l’Italia non è frammentata solo a livello territoriale, ma anche linguistico: in ogni regione si parla un dialetto diverso. Quando nel 1861 l’Italia è in gran parte unificata sotto un unico regno, Manzoni viene nominato senatore a vita. Manzoni muore il 22 maggio 1873, dopo essere caduto sulle scale della chiesa di San Fedele a Milano. Ha 88 anni.