Gino Bartali nasce il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, frazione di Firenze, terzo di 4 figli. Si appassiona alla bicicletta fin dall’età di 13 anni e comincia a correre insieme al fratello Giulio. A 21 anni viene reclutato dalla squadra piemontese Frejus come professionista. Partecipa alla Milano-Sanremo: gareggia con i campioni dell’epoca come Olmo, Guerra, Cipriani, posizionandosi al quarto posto. L’anno seguente passa alla Legnano, con cui resterà fino al 1948. In questo stesso anno vince per la prima volta il Giro d’Italia. Ha 22 anni. Ma una settimana dopo la vittoria, Gino è colpito da un tragico evento: muore suo fratello Giulio, travolto da un’auto durante una gara in bicicletta. Il dolore è tale da indurlo a pensare di smettere di correre. È Adriana, sua futura moglie, a convincerlo a non abbandonare il ciclismo. Tenace, nel 1937 Gino si aggiudica ancora il Giro d’Italia. Nello stesso anno partecipa anche al Tour de France, ma una caduta lo costringe ad abbandonare la corsa. Nel 1938 si dedica esclusivamente al Tour, determinato a vincerlo. L’impresa gli riesce: è il secondo italiano dopo Ottavio Bottecchia a trionfare nella corsa francese.

Nel 1940 Bartali è il favorito al Giro. Ma, contro ogni aspettativa, è il suo giovane gregario Fausto Coppi a vincere. Comincia una rivalità storica. La tifoseria italiana si divide: chi parteggia per il sanguigno Bartali e chi per lo schivo Coppi. A immortalare il fair play che si instaura fra i due ciclisti, la celebre immagine del passaggio della borraccia al Tour de France del 1952. Durante la Seconda guerra mondiale molte manifestazioni ciclistiche vengono sospese. Nel 1945 l’Italia è un paese devastato dalla guerra. Bartali torna a correre nel 1946 e ottiene la terza vittoria al Giro. Nell’estate del 1948 la fama di Bartali oltrepassa i semplici meriti sportivi. Infatti la vittoria del ciclista italiano al Tour de France, aiuta a stemperare la tensione sociale derivante dall’attentato a Palmiro Togliatti, segretario del Partito comunista italiano. Dopo aver percorso 150.000 chilometri in bicicletta, nel 1954, a 40 anni, lascia le corse. Vanta 124 vittorie in quasi 20 anni di carriera. Gino Bartali muore il 5 maggio 2000 a Ponte a Ema a 85 anni.

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