Hendrik Johannes Cruijff è uno dei grandi campioni della storia del calcio. Nasce ad Amsterdam, in Olanda, il 25 aprile 1947. Il padre è un fruttivendolo, la madre invece lavora come lavandaia nella squadra più importante della città: l'Ajax. Crujiff cresce proprio nelle giovanili dell'Ajax e debutta nel campionato olandese all'età di 17 anni. Il suo talento si manifesta subito. È dotato non solo di fondamentali eccellenti, ma anche di una rapidità e un estro che lo rendono difficile da marcare. Non gioca in un ruolo fisso, ma si muove lungo tutto il campo. Insolito, per l’epoca, è anche il suo numero di maglia: il 14. Con l’Ajax, oltre a due Palloni d'oro, vince 6 campionati, 3 Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Per tutti ormai è il “Pelé bianco”.
Nel 1973 lascia la squadra olandese e approda al Barcellona, che porta subito alla vittoria nel campionato spagnolo. Al Mondiale tedesco del '74 è il giocatore più atteso. La sua Nazionale, che pratica un gioco veloce e corale, sbaraglia gli avversari e giunge in finale contro la Germania. Dopo neanche un minuto Cruijff penetra nell'area tedesca e conquista un calcio di rigore: Neeskens segna e porta gli “orange” in vantaggio. Ma la reazione tedesca non si fa attendere: Breitner e Gerd Müller ribaltano il risultato e l’Olanda, contro ogni pronostico, perde il Mondiale. Il fuoriclasse olandese patisce così la sconfitta più bruciante della carriera, ma si consola con un altro Pallone d'oro, il terzo dopo quelli vinti con l'Ajax. Nessuno ci era mai riuscito prima. Rimane al Barcellona fino al '78. Poi si trasferisce negli Stati Uniti dove veste la maglia dei Los Angeles Aztecs e dei Washington Diplomats. Dopo una parentesi con gli spagnoli del Levante, chiude la carriera in Olanda, giocando ancora nell’Ajax e poi nel Feyenoord.
Smette di giocare nel 1984 e inizia la carriera di allenatore. Guida l’Ajax fino al 1988. Poi passa al Barcellona, con cui vince 4 campionati spagnoli e soprattutto una Coppa dei Campioni, la prima nella storia del club catalano. Nel '97 gravi problemi cardiaci lo costringono a smettere di allenare. Resta comunque nel mondo del calcio come opinionista e osservatore. Nel 2007, come regalo per i suoi 60 anni, l'Ajax ha deciso di ritirare per sempre la maglia numero 14, simbolo di uno dei fuoriclasse più amati dello sport.