John Maynard Keynes è uno degli economisti più influenti del Ventesimo Secolo. Nasce il 5 giugno 1883 a Cambridge, in Gran Bretagna. Il padre insegna economia politica. La madre è una scrittrice impegnata sul fronte dei diritti civili. Dopo una brillante carriera scolastica e universitaria, Keynes ottiene incarichi importanti nel settore economico e finanziario. Nel 1912, a soli 29 anni, Keynes è direttore dell’”Economic Journal”, una prestigiosa rivista accademica di economia. Durante la Prima guerra mondiale, lavora per il Ministero del Tesoro britannico. Gestisce le relazioni finanziarie con gli alleati del Regno Unito. Alla fine della guerra, nel 1919, Keynes partecipa alla Conferenza di Versailles, nella quale si elaborano i trattati di pace. In questa sede, la Francia insiste per infliggere pesanti sanzioni economiche alla Germania sconfitta. Keynes è contrario. Sostiene che si debba assicurare stabilità economica all’Europa per consolidarne gli assetti democratici. Teme che infierire sull’economia della Germania porterà gravi conseguenze. Nello stesso anno ribadisce il concetto con il saggio Le conseguenze economiche della pace.
L’appello di Keynes non viene ascoltato, ma si rivela profetico: vent’anni dopo sarà proprio la Germania, umiliata e impoverita, a scatenare la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1929 gli Stati Uniti attraversano una grave crisi economica, chiamata Grande Depressione. Dopo tre anni di crisi, il Presidente Franklin Delano Roosevelt chiede a Keynes di aiutarlo a risollevare l’economia del Paese. Keynes è convinto che nei momenti di crisi sia necessario l’intervento dello Stato nell’economia. Quindi suggerisce a Roosevelt di investire in programmi assistenziali per i più poveri, ma anche nella costruzione di opere pubbliche, per creare nuovi posti di lavoro. Le proposte di Keynes si rivelano vincenti. Dal 1933 gli Stati Uniti entrano in una fase di crescita economica, detta New Deal: il Nuovo Corso. Nel 1936 Keynes riassume la sua esperienza americana nel saggio intitolato La teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta. Si tratta della prima opera nella quale è descritta l’economia di uno Stato nel suo complesso.
Per i suoi meriti di economista, nel 1942 Keynes riceve dalla Corona inglese il titolo di baronetto. Due anni dopo Keynes è il rappresentante del governo britannico alla Conferenza di Bretton Woods: un incontro tra i Paesi vincitori della Seconda guerra mondiale. In questa sede sono decisi i nuovi equilibri finanziari del pianeta. Keynes propone di istituire un sistema monetario basato su una nuova valuta internazionale, il bancor. Gli Stati Uniti, però, si oppongono a questa soluzione. La moneta di riferimento per i pagamenti internazionali diventa il dollaro. Keynes muore d’infarto il 21 aprile 1946, a Cambridge, all’età di 63 anni. Il suo lavoro sarà alla base della moderna macroeconomia, la disciplina che studia i sistemi economici su scala nazionale.