Con la formulazione della teoria eliocentrica, che pone il Sole al centro dell’Universo, Nicolò Copernico segna a tutti gli effetti l’inizio dell’astronomia moderna. Copernico nasce il 19 febbraio del 1473 a Torun, in Polonia, da famiglia di origini tedesche. Intorno al 1491 entra nell’università di Cracovia per studiare teologia e medicina, coltivando anche con grande passione la matematica e l’astronomia. Dopo cinque anni si trasferisce a Bologna, città accademica che in quest’epoca richiama studiosi da tutta Europa. In Italia Nicolò diventa collaboratore del celebre astronomo Domenico Maria Novara da Ferrara. Laureatosi in diritto civile e canonico nel 1503, Copernico approfondisce i suoi studi astronomici e tiene molte lezioni a Ferrara, Padova e Roma. Nel 1505 torna in patria e trascorre un periodo a Heilsberg come segretario e medico di suo zio, il vescovo della città. Nel 1512 si trasferisce definitivamente a Frauenburg. Copernico arriva a dimostrare scientificamente che non è la terra il centro dell’universo attorno al quale ruotano il sole e i pianeti, come si è pensato finora, bensì il sole. Il sistema eliocentrico viene esposto dall’astronomo nella sua opera più importante, il De Revolutionibus orbium coelestium, cioè Sui moti di rivoluzione dei corpi celesti. Nella sua opera teorizza quattro novità sostanziali:

1. le orbite e le sfere celesti non hanno un centro unico.

2. il centro della Terra non è il centro dell’universo.

3. tutti i pianeti si muovono lungo orbite circolari che hanno il loro centro nel Sole.

4. e infine, il movimento del Sole dall’alba al tramonto è solo apparente, e rappresenta un effetto di un reale moto di rotazione che la Terra compie nel periodo di 24 ore attorno al proprio asse.

Questo insieme di scoperte rappresenta una vera e propria rivoluzione rispetto alle certezze sull’universo che l’umanità nutre da migliaia di anni. La notizia che la terra e i suoi abitanti non sono al centro del cosmo è ritenuta talmente potente da risultare destabilizzante a livello sociale. Per questo motivo la sua diffusione procede molto lentamente, anche per la volontà della Chiesa di Roma di oscurare tale teoria. È grazie a personalità come Giordano Bruno, che porta alla ribalta dell’opinione pubblica e delle istituzioni il lavoro di Copernico, e a Galileo Galilei, convinto sostenitore della teoria, se nei decenni successivi il sistema copernicano diventerà il passo fondamentale per lo sviluppo delle scienze astronomiche. Copernico muore il 24 maggio 1543, all’età di 70 anni, secondo alcune fonti poche ore dopo aver stretto tra le mani una copia della prima edizione del suo De Revolutionibus.

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