Johann Gutenberg è l’inventore della stampa a caratteri mobili. La sua scoperta segna una tappa fondamentale nel passaggio dal Medioevo all’Età Moderna. E’ stato artigiano, orafo, inventore e tipografo. Di Gutenberg non si conosce l’esatta data di nascita, collocata nel decennio tra il 1390 e il 1400. Nato a Magonza, in Germania, si trasferisce a Strasburgo attorno al 1430, a causa degli scontri fra fazioni cittadine: da una parte le famiglie patrizie e dall'altra l'emergente classe dei piccoli commercianti e artigiani. A Strasburgo lavora come orafo, occupandosi in particolare del conio delle monete e della lavorazione dei metalli.
Tornato a Magonza, nel 1448 mette a punto il meccanismo della stampa a caratteri mobili. Fino ad allora la realizzazione dei libri era affidata ad amanuensi di professione, che copiavano i testi parola per parola, dando vita ad oggetti preziosi e rari. Gli esperimenti di stampa precedenti, invece, utilizzavano una matrice di legno sulla quale era impressa l’intera pagina. Il materiale era fragile, il risultato scadente, la realizzazione costosa e i tempi di lavorazione troppo lunghi. Gutenberg, grazie alla sua esperienza nella lavorazione dei metalli, usa una lega di piombo, stagno e antimonio, per forgiare dei singoli caratteri riutilizzabili dopo l’uso.
Con questa tecnica inizia a stampare indulgenze, calendari e dizionari. Ma è nel 1455 che viene pubblicata la Bibbia in 42 righe, così chiamata per la disposizione del testo su due colonne di 42 righe ciascuna. L'intenzione di Gutenberg era infatti quella di differenziarsi il meno possibile dai testi precedenti, tanto che i primi esemplari stampati furono comunque rifiniti a mano. La Bibbia di Gutenberg è il più antico libro stampato del mondo occidentale. La nascita del libro moderno ha dato la possibilità di diffondere la cultura ad un numero di persone molto più vasto rispetto ai pochi che, fino ad allora, avevano accesso al sapere.
Nel 1468 Gutenberg muore a Magonza, senza essere riuscito ad arricchirsi. La sua invenzione, invece, sarà destinata ad un vero e proprio boom economico: si presume che nella seconda metà del Quattrocento siano stati stampati 35.000 libri in 15 milioni di copie, molte più di quante ne avevano prodotto gli amanuensi in tutta la storia dell’umanità.L’invenzione della stampa a caratteri mobili è senza dubbio una delle tappe più importante verso l’inizio dell’evo moderno.