L'apparato digerente è l’insieme degli organi le cui singole funzioni danno luogo al processo digestivo. Per crescere, mantenersi e riprodursi, l’organismo umano ha bisogno dell’energia che ricava dagli alimenti. Il corpo assimila il cibo dopo averlo scomposto in sostanze semplici: questo processo è possibile grazie alla digestione. L’apparato digerente è come un tubo lungo 10-12 metri circa. Per collocarlo visivamente all’interno del corpo umano basta pensare al percorso che compie il cibo dalla bocca all’intestino attraverso faringe, esofago e stomaco. Fanno parte dell’apparato digerente anche le ghiandole salivari, il fegato e il pancreas, che producono liquidi particolari ed enzimi, ovvero proteine che facilitano e accelerano i processi chimici, come quelli coinvolti nel metabolismo. Il processo digestivo inizia in bocca, dove il cibo viene triturato attraverso la masticazione, bagnato dalla saliva e trasformato in una poltiglia: il bolo. È già cominciata la digestione dei carboidrati, grazie ad un enzima contenuto nella saliva.
Il bolo, attraverso la faringe, raggiunge l’esofago. Da qui, con una contrazione muscolare, viene spinto nello stomaco. Si ha così la deglutizione. Nello stomaco, le sostanze alimentari si mescolano alle secrezioni prodotte dalla parete interna dell’organo, che contengono enzimi e acidi atti ad agevolarne la scomposizione: i succhi gastrici. Il bolo diventa così una massa semifluida e omogenea chiamata chimo. Si chiude così, dalle due alle quattro ore, la digestione gastrica. È in questa fase che ha inizio l'assimilazione delle proteine. Gli alimenti parzialmente digeriti scendono nel duodeno, la prima parte dell’intestino tenue, dove vengono diluiti da bile, succo pancreatico e succo intestinale. A questo punto le sostanze nutritive sono ridotte a molecole semplici, cioè le più piccole unità di una sostanza che, dopo essere state assorbite dalla mucosa dell’intestino tenue, entrano nel sangue. La digestione è completa. Le sostanze nutritive servono a costruire o riparare i tessuti oppure, trasformandosi in energia consentono lo svolgimento delle funzioni vitali.
Il materiale non digerito, invece, passa nell’intestino crasso da cui viene espulso sotto forma di feci, dopo essere stato parzialmente disidratato. Le cellule nervose intestinali producono grandi quantità di serotonina, una sostanza che ha un ruolo rilevante nel regolare l'umore, la sessualità e l'appetito. Oggi, alcune medicine alternative, con l'avallo di recenti ricerche scientifiche, sono convinte di quanto già credevano gli antichi: la pancia è il luogo in cui ognuno di noi registra gli impatti con il reale. Sarebbe, così, la sede delle emozioni più vere, per lo più inconsce. In quest'ottica, l'intestino è il nostro secondo cervello. E l'incapacità di leggere ciò che suggerisce il secondo cervello è alla base di molte patologie fisiche e psichiche.