Il paguro è un crostaceo marino dell’ordine dei Decapodi.
E’ dotato di dieci zampe, di cui il primo paio sono chele.
Mediamente misura tra 2 e 4 cm, ma le specie più grandi raggiungono anche i 30 cm di lunghezza.
A differenza di altri crostacei, il paguro non possiede una propria corazza. Per questo è costretto a proteggere il suo addome, molle e indifeso, infilandosi nelle conchiglie di molluschi morti che cambia man mano che cresce. In caso di necessità, il paguro elimina l’inquilino della sua futura casa mangiandolo.
Il paguro è un animale che tende a proteggere il proprio territorio dagli intrusi. Per questo vigila, percependo le minime vibrazioni della sabbia e dell’acqua grazie alle sue antenne.
Nel mediterraneo le specie più diffuse sono, il Dardanus arrossor, il Pagurus maculatus, il Dardanus calidus, e il Pagurus bernhardus, comunemente detto Bernardo l’eremita.
Il paguro popola i mari del Mediterraneo e dell’Atlantico, spingendosi oltre gli 80 metri di profondità.
Non è un abile nuotatore e utilizza le sue zampe per correre sui fondali sabbiosi o per arrampicarsi sulle rocce alla ricerca di cibo.
I paguri accolgono sulla propria corazza le anemoni di mare, con le quali vivono in simbiosi. L’anemone, con i suoi tentacoli urticanti, difende il paguro dagli attacchi dei pesci predatori e mangia i residui del pasto del suo compagno.
La maggior parte dei paguri si nutre di gamberetti, molluschi e piccoli pesci, ma esistono anche alcuni paguri erbivori che si nutrono di alghe.
Il periodo riproduttivo del paguro è l’estate. I paguri femmina immagazzinano lo sperma del maschio in un organo chiamato spermateca, nel quale poi rilasciano le uova che vengono così fecondate. La femmina conserva le uova sotto l’addome e poi le depone vicino alla spiaggia.
Per la facilità con cui lo si estrae dalla corazza che lo ospita, il paguro è spesso utilizzato dai pescatori come esca viva.