La tarantola è un ragno velenoso. Appartiene alla classe degli Aracnidi. Esistono più di 800 specie di tarantola, diffuse nell’America Centro-meridionale, nel Sud-Europa, in Africa, in Oceania e nella parte meridionale dell’Asia.A seconda della specie, le dimensioni del suo corpo variano dai 2,5 ai 10 cm. Includendo l’estensione delle zampe, alcune specie possono raggiungere anche i 30 cm. Il corpo è diviso in due: una parte anteriore, detta prosoma, che comprende il capo e il torace, e una parte posteriore che coincide con l’addome. Sul prosoma sono collocati gli 8 occhi, la bocca e 2 paia di appendici: i pedipalpi e i cheliceri. I pedipalpi hanno funzione tattile e sessuale. I cheliceri sono piccoli arti prensili a forma di tenaglia. Sulla punta sono situati gli aculei con cui la tarantola inietta il veleno. Sempre dal prosoma partono le 4 paia di zampe. L’addome è ricoperto da una leggera peluria dalle tonalità grigie, nere e marroni, Presenta, inoltre, le ghiandole e le filiere. Le prime producono un liquido che, a contatto con l'aria, diventa un filamento setoso. Lavorato dalle filiere, questo filamento si trasforma nella tela. Essendo un invertebrato, la tarantola non possiede uno scheletro interno. Ha però uno scheletro esterno, detto esoscheletro. Gli esemplari più giovani cambiano l’esoscheletro anche una volta al mese.

Gli esemplari adulti, invece, lo cambiano una o due volte l’anno. La tarantola è un animale solitario che si attiva al crepuscolo. È un predatore ed è carnivoro. Caccia insetti, topi e perfino piccoli uccelli. Inietta nella vittima il veleno che funge anche da succo gastrico. La digestione, infatti, avviene all’esterno: tali sostanze sciolgono i tessuti della preda che poi viene aspirata dalla tarantola mediante la bocca. Nell’accoppiamento il maschio deposita il liquido seminale su una tela che poi chiude aiutandosi con i pedipalpi. Trovata la tana della femmina dà il via al corteggiamento tamburellando sul terreno con le zampe per attirarla all’esterno. Quindi il maschio trasferisce lo sperma dai pedipalpi nella fessura genitale della femmina, detta spermateca. Al termine dell’accoppiamento il maschio fugge per non essere divorato dalla compagna. La femmina, infatti, lo assale d’istinto perché ha un bisogno immediato di nutrimento per l’ingente quantità di uova da produrre. La femmina fila poi un bozzolo in cui depone le uova, da 5 a 2000 a seconda della specie. Quindi si carica il bozzolo sull’addome e lo trasporta con sé ovunque. La schiusa avviene dopo 10 giorni, ma i piccoli rimangono nel bozzolo per altre 3 settimane. La pericolosità del veleno della tarantola è una leggenda. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, il morso della tarantola non è letale per l’uomo: il suo veleno è paragonabile a quello delle vespe.
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