Le testuggini sono tartarughe terrestri appartenenti alla famiglia delle Testudinidi. Ne esistono circa 40 specie, diffuse nelle zone temperate e tropicali di tutti i continenti ad eccezione dell’Oceania. Come le altre tartarughe sono dotate di carapace, cioè un guscio costituito da ossa appiattite ricoperte da piastre cornee. Le dimensioni delle testuggini variano da specie a specie: la tartaruga di Hermann, tra le più diffuse in Europa, può arrivare a 20 cm, mentre la tartaruga dell’isola di Aldabra, nell’Oceano Indiano, supera i 120 cm di lunghezza per un peso di oltre 250 kg. Tra le testuggini ci sono anche le tartarughe giganti delle Galápagos, animali di straordinaria longevità: un esemplare, raccolto dal naturalista Darwin nel 1835, è morto nel 2006 a 176 anni di età.
Quando si sentono minacciate dai predatori, le testuggini ritraggono la testa e gli arti all’interno del guscio. Il peso di quest’arma difensiva però impedisce loro di muoversi velocemente sulla terra e di nuotare. Sono principalmente erbivore, ma si cibano anche di vermi e larve di insetto, che catturano con il becco. Per sopravvivere nei periodi più caldi dell’anno, le specie che vivono nelle zone aride ricorrono all’estivazione: si rifugiano cioè in tane sotterranee ed entrano in una sorta di letargo. Gli accoppiamenti avvengono nella tarda primavera. Le femmine depongono in genere da 1 a 12 uova in buche scavate nel terreno. I piccoli, dopo un periodo che va mediamente dai 3 ai 12 mesi, rompono il guscio con uno speciale dente corneo, che in seguito cade. La testuggine è simbolo di forza e solidità. Nell’induismo, è una delle personificazioni del dio Vishnu, che assume tale forma per dare un punto d’appoggio alla montagna sacra Mandara. I Romani, poi, si ispirarono al carapace dell’animale per ideare la “testuggine”, la caratteristica formazione di fanteria dell’esercito romano.