L’ape è un insetto dell’ordine degli Imenotteri. Ha il corpo diviso in tre regioni: capo, torace e addome. Possiede tre paia di zampe e due paia di ali. È dotata di una proboscide con cui succhia il nettare dai fiori. La femmina presenta un pungiglione velenoso in fondo all’addome. Le dimensioni delle api variano dai 2 millimetri della più piccola, la Trigona minima, ai 4 centimetri della più grande, l’ape indonesiana. L’ape è un insetto sociale: vive in una comunità regolata da una precisa gerarchia. A capo della comunità c’è l’ape regina, l’unica femmina fertile, che si distingue per l’addome più lungo e voluminoso. A lei è affidata la riproduzione. La fertilità dell’ape regina è determinata fin dalla nascita. È l’unica ad essere nutrita di pappa reale per tutto il periodo di crescita. La pappa reale è una sostanza particolarmente nutriente secreta dalle api operaie. Proprio questo alimento conferisce all’ape regina le caratteristiche fisiche che la distinguono dalle altre api, compresa la capacità di riprodursi.
La comunità è gestita dalle api operaie: femmine sterili che vivono circa 40 giorni e hanno diverse mansioni. Nei primi giorni di vita, si occupano delle larve, da cui nasceranno nuove api: le api operaie nutrono la covata e puliscono le celle dove le larve sono deposte. Dopo i primi 20 giorni cambiano attività e si dedicano alla costruzione del favo, il nido. Infine, nell’ultima fase della loro vita, diventano bottinatrici: si dedicano, cioè, alla raccolta del nettare e del polline dai fiori. L’ape bottinatrice risucchia il nettare e lo trasforma in miele. Tornata all’alveare, rigurgita il miele nella bocca dell’ape operaia, che lo usa a sua volta per nutrire le larve.
Il maschio dell’ape è detto fuco, è privo di pungiglione e ha occhi molto grandi. Il fuco non compie alcun lavoro nell’alveare: il suo unico ruolo è quello di fecondare l’ape regina. L’accoppiamento, detto volo nuziale, avviene in volo. Dopo l’accoppiamento, il fuco muore. La regina, invece, fa ritorno all’alveare e dopo alcuni giorni inizia a deporre le uova, fino a 2000 al giorno. Da millenni l’uomo ha scoperto e utilizza i prodotti delle api: miele, pappa reale, cera e propoli. Risale infatti ad oltre 8000 anni fa la pittura rupestre della “grotta del ragno”, in Spagna, la quale raffigura un uomo che raccoglie miele da un albero.L’ape viene adottata come simbolo da molti casati nobiliari: in quanto emblema di saggezza, compare sugli stemmi dei re Merovingi di Francia e della famiglia romana dei Barberini. E anche il mantello imperiale di Napoleone Bonaparte è ornato con piccole api d’oro.