La pianta di loto è idrofita, cioè acquatica, popola laghi e fiumi. Ha radici particolari, i rizomi, che sono in realtà un prolungamento del fusto in grado di germogliare in ogni punto. I rizomi strisciano sui fondi limacciosi e producono spontaneamente nuove piante che crescono verso la superficie. Una volta emersi danno vita a grandi foglie tonde che si appoggiano all’acqua sostenendo l’intera pianta. Il fusto continua a crescere anche per un metro fuori dall’acqua fino a produrre il fiore che sboccia d’estate. I fiori possono raggiungere anche i 30 cm di larghezza e avere diversi colori, i petali sono vistosi e il profumo del fiore di loto è molto simile a quello dell’anice. Dal fiore ha origine il frutto che una volta maturo ricorda “la cipolla degli annaffiatoi” nei cui fori risiedono i semi, capaci di galleggiare e colonizzare nuove aree.

Il loto ha messo in atto strategie utili alla vita in acqua. La priorità di questo tipo di piante è non affondare. Infatti l’interno dei loro fusti è ricco di aria e le grandi foglie fungono da salvagente. Queste sono impermeabili così che anche in caso di pioggia abbondante l’acqua scivola via e non le appesantisce. Il loto è originario del sud est asiatico, attecchisce bene nel fango e in acque calme. E’ una pianta molto adattabile e resiste bene anche a basse temperature. È coltivata anche al nord. Della pianta di loto si può mangiare praticamente tutto. Nell’antichità veniva coltivato dal popolo egiziano lungo le sponde del Nilo, non solo perché considerato sacro, ma anche per i suoi semi commestibili: le cosiddette “fave d’Egitto”. Il semi si possono consumare crudi o cucinati come i pop corn. I rizomi sono ricchi di vitamine e sostanze nutritive ed in Cina vengono messi nelle zuppe di verdura. La parte interna del fiore, essiccata, è usata per profumare il tè e in Asia le larghe foglie sono utilizzate per contenere il cibo.

In molti paesi asiatici il fiore di loto porta con sé significati simbolici ed immagini sacre. Rappresenta bellezza, purezza e fecondità. In oriente, nella cultura buddista, è stato dato grande risalto a questo fiore: il Buddha viene spesso raffigurato seduto su un fiore di loto e la leggenda vuole che ovunque egli poggiasse il piede, lì nascesse un fiore di loto. Gli antichi Egizi credevano che il loto fosse la culla da cui il sole nasce ogni mattina. In tutti i paesi occidentali invece, il fiore di loto ha un valore sopratutto ornamentale: le piante sono usate per abbellire stagni e giardini, mentre i frutti secchi sono utilizzati per le composizioni floreali.

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