Dante: Puro e disposto a risalir le stelle.
GLI SPIRITI INADEMPIENTI
Beatrice: Stiamo attraversando le sfere celesti. Qui vedrai le anime dei beati, alcune più vicine a Dio e altre meno. Ma tutte godono del premio eterno della visione di Dio.
Dante: O ben creato spirito, ch’a rai di vita etterna la dolcezza senti, che, non gustata, non si intende mai, grazioso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la vostra sorte.
Piccarda: Io fui nel mondo vergine sorella: e se la mente tua ben sé riguarda, non mi ti celerà l’esser più bella, ma riconoscerai ch’io son Piccarda.
Beatrice: È Piccarda Donati: si fece suora ma non potè completare i voti. Fu costretta al matrimonio e morì poco prima delle nozze.
GLI SPIRITI ATTIVI
Giustiniano: Cesare fui e son Iustiniano che, per voler del primo amor ch’i sento, d’entro le leggi trassi il troppo e ‘l vano.
Beatrice: E’ Giustiniano che, per ispirazione dello Spirito Santo, riorganizzò le leggi romane.
GLI SPIRITI SAPIENTI
Beatrice: Ecco lo spirito di San Tommaso…ti illustrerà la storia di San Francesco di Assisi, uno dei fondatori della Chiesa.
Tommaso: Ma perch’io non proceda troppo chiuso Francesco e Povertà per questi amanti prendi ormai nel mio parlar diffuso.
La lor concordia e i lor lieti sembianti
Amore e maraviglia e dolce sguardo
Facien esser cagion di pensier santi.
Beatrice: Fu il fondatore dell’ordine dei francescani.
Tommaso: poi che la gente poverella crebbe
dietro a costui, la cui mirabil vita
meglio in gloria del ciel si conterebbe…
GLI SPIRITI MILITANTI
Dante: Ben supplico io a te, vivo topazio,
che questa gioia preziosa ingemmi
perché mi facci del tuo nome sazio.
Cacciaguida: O fronda mia … io fui la tua radice.
Beatrice: Questo è lo spirito di Cacciaguida, il tuo antenato. Ascolta le sue parole riguardo al tuo futuro…
Cacciaguida: Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente
proverai sì come sa di sale
lo pane altrui e come è duro calle
lo scender e ‘l salir per l’altrui scale.
EMPIREO
Dante: Ov’è ella?
S. Bernardo: E se riguadi su nel terzo giro
dal sommo grado, tu la rivedrai
nel trono che suoi merti le sortiro.
Bernardo: Vergine Madre, figlia del tuo figlio
tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì
che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.
Or questi supplica te, per grazia, di virtute tanto,
che possa con li occhi levarsi più alto verso l’ultima salute.
Dante: Ne la profonda e chiara sussistenza
De l’alto lume parvemi tre giri
Di tre colori e d’una contenenza.
A l’alta fantasia qui mancò possa.
Ma già volgea il mio disio e ‘l velle, sì come rota
ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle.
FINALE
Virgilio: La Divina Commedia è un poema in terzine incatenate di endecasillabi.
Beatrice: Era chiamata Commedia. Fu Boccaccio a definirla Divina.
Dante: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Per un totale di 100 canti. Dalla perdizione alla beatitudine eterna, il mio viaggio nei mondi ultraterreni è metafora del viaggio dell’umanità intera.