Il blues è un genere musicale che nasce negli Stati del Sud dell’America nel corso dell’Ottocento. La sua formazione si deve al connubio delle work song, i canti che gli schiavi afroamericani utilizzano all’epoca per sincronizzare il lavoro nelle piantagioni di cotone, con gli spiritual, gli inni dei neri convertiti al Cristianesimo. L’origine mista fra sacro e profano incide sulle tematiche di cui parla: dall’ingiustizia sociale alla lotta per una vita migliore. Musicalmente è una forma semplice e ripetitiva, formata da strutture con una forte carica emotiva: si basa su dodici battute ritmiche, scale pentatoniche e scala di blues, tempo in quattro quarti e note musicali cantate in modo calante. Dopo la fine della guerra di Secessione e la liberazione degli schiavi emerge la figura del bluesman come artista, che si dedica a intrattenere il pubblico. Negli anni ‘20 e ’30 del Novecento nasce il blues rurale o country blues il cui epicentro geografico si colloca fra il delta del Mississippi e la Louisiana. Banjo, chitarra e armonica sostiusicono gli strumenti rudimentali e l’accompagnamento vocale dei cori: è l’epoca di Leadbelly e Blind Lemon Jefferson. Robert Johnson, che incarna il bluesman maledetto, racconta i vizi umani e una morte senza Dio. Negli anni ’40 e ’50 l’industria discografica inizia a vedere nel genere un modo per fare soldi: si punta sul blues classico, impersonificato anche da grandi cantanti donne come Gertrude “Ma” Rainey e Bessie Smith.

Con l’immigrazione massiccia dalle campagne alle città, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, iniziano a svilupparsi diversi stili: a Chicago si suona il nuovo blues urbano, che fa uso di strumenti elettrici e amplificati. I protagonisti di questa nuova epoca sono Muddy Waters, Elmore James, Howlin’ Wolf, John Lee Hooker, Lightnin' Hopkins e i primi grandi cantanti e chitarristi solisti come T-Bone Walker, BB King e Buddy Guy. Alla fine degli anni ’60 il blues è spesso considerato un genere sorpassato, messo in secondo piano dalla nascita del funk. Negli anni ’70 il rock blues suonato da John Mayall, Eric Clapton, Rolling Stones, Led Zeppelin riporta in auge le strutture delle origini, fino ai successi di Stevie Ray Vaughan negli anni ‘80. Il blues è parte della contemporaneità: influenza lo sviluppo dei principali generi musicali mantenendo le sue caratteristiche originarie.
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