Giustiniano I, imperatore bizantino, dal 527 al 565 d.C. guida l'Impero romano d'Oriente, che in questo periodo conosce uno dei suoi massimi momenti di splendore. Giustiniano nasce intorno al 482 nei pressi di Skopje, nell'attuale Macedonia. Nipote dell'imperatore Giustino I, viene educato a Costantinopoli, capitale dell'impero d’Oriente, e tra il 519 e il 520 riceve la nomina di alto generale e poi di console. Per un breve periodo di tempo governa insieme a Giustino I, ormai anziano. Sale al trono dopo la sua morte, il primo agosto 527, all'età di 45 anni. Al suo fianco, c'è la moglie, l'imperatrice Teodora.

Da subito Giustiniano I si dedica alla riorganizzazione amministrativa dell'impero. Nel 528 ordina a una commissione di giuristi di realizzare una raccolta sistematica delle numerosissime leggi romane in vigore nell’impero. Il progetto, che nel corso del tempo viene poi ampliato, si concluderà nel 534 con la pubblicazione della versione definitiva del Codex Iustinianus, meglio noto come Corpus Iuris Civilis. L’opera è tuttora alla base del diritto civile di molti Paesi europei.

Nel 532, grazie anche al decisivo supporto della moglie Teodora, Giustiniano I riesce a sedare la rivolta di Nika, una violenta insurrezione causata dall’eccessivo autoritarismo imperiale e dalle tasse troppo alte. A manovrarla, sono i parenti di Giustino I, estromessi dal potere. L'11 gennaio, per volontà di Giustiniano I, all'ippodromo di Costantinopoli vengono trucidate circa 30 mila persone. Molti esponenti politici sospettati di tradimento vengono esiliati o giustiziati. Nel 532 Giustiniano I firma una pace con la Persia, che gli garantisce tranquillità sui confini orientali. Poi dà ordine ai suoi generali, prima Belisario e poi Narsete, di riconquistare le regioni del mediterraneo cadute in mano a popolazioni germaniche dopo la caduta dell’Impero romano d'Occidente. Tra il 533 e il 552 vengono strappate ai Vandali l'Africa settentrionale, ai Visigoti parte della penisola iberica, e agli Ostrogoti la penisola italica.

Fervente cristiano, Giustiniano I è convinto di aver ricevuto il suo incarico direttamente da Dio. Deciso a unificare l'impero anche sotto il profilo religioso, intraprende una campagna di repressione nei confronti di numerosi culti minoritari come paganesimo e samaritanesimo. Cerca inoltre di conciliare il monofisismo, dottrina cristiana molto diffusa nell'impero, col cristianesimo ortodosso, che considera il monofisismo un’eresia. Giustiniano I muore la notte del 14 novembre 565, intorno ai 83 anni di età. Lascia nelle mani del nipote, Giustino II, un impero vasto e organizzato.



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