Jawaharlal Nehru è il primo capo di governo dell’India dopo l’indipendenza del Paese dai colonizzatori inglesi. Nasce il 14 novembre 1889 ad Allāhābād. Dopo essersi laureato in legge in Inghilterra, nel 1912 torna in patria. In questi anni, l’India sta cercando di sottrarsi al controllo coloniale britannico. Nehru, di convinzioni social-democratiche, nel 1919 entra nel Partito del congresso indiano guidato da Gandhi, leader indipendentista e sostenitore della strategia della non-violenza. Tra i due nasce un rapporto di stima e collaborazione, nonostante alcune diversità d’opinione: secondo Gandhi il cuore del futuro stato indiano va cercato nelle tradizioni spirituali del Paese, Nehru, al contrario, è convinto che l’India debba avviare una rapida modernizzazione. Nel 1929 diventa Presidente del Partito. L’Inghilterra difende strenuamente la supremazia sull’area e Nehru paga il proprio impegno con numerosi arresti.

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, per gli inglesi diventa impossibile controllare le colonie: l’India si avvia all’indipendenza, ma prima ancora di ottenerla deve affrontare una frattura tra la maggioranza indù e la minoranza musulmana, che chiede la creazione di uno stato autonomo. Gandhi è contrario a partizioni su base religiosa. Sebbene riluttante, Nehru considera invece inevitabile la divisione. Il 15 agosto 1947, nascono gli stati indipendenti di India e Pakistan. Nehru diventa primo ministro indiano. Pochi mesi dopo, Gandhi viene assassinato. Nehru si assume il compito di trasformare una nazione povera e saldamente ancorata alle proprie tradizioni in uno stato moderno e industrializzato. Emana leggi che aboliscono le discriminazioni di casta e introducono la pari dignità tra uomini e donne.

I suoi primi impegni in politica estera riguardano la stabilizzazione dei confini indiani: ottiene che i portoghesi abbandonino le ultime colonie in India, e apre con il Pakistan una controversia ancora in corso per il possesso dei territori del Kashmir. Sullo scenario mondiale, Nehru porta l’India nel fronte dei cosiddetti non-allineati, paesi che non si schierano con nessuna delle due superpotenze mondiali dell’epoca, USA e Unione Sovietica. Cambia però momentaneamente posizione nell’ottobre 1962: di fronte alla minaccia di invasione cinese della valle del Brahmaputra, Nehru chiede aiuto alle potenze occidentali. La Cina torna sui suoi passi, ma l’India dimostra di non essere in grado di difendersi autonomamente da eventuali attacchi esterni. Nehru muore a Nuova Delhi il 27 maggio 1964. Ha 74 anni. Personaggio molto amato dagli indiani, in 17 anni di governo Nehru avvia l’India sulla strada della modernità, ma sono solo i primi passi per un Paese che deve ancora superare grandi difficoltà economiche e sociali.

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