Jean-Paul Sartre è un intellettuale del Novecento: filosofo, narratore, drammaturgo, è il maggiore esponente dell'Esistenzialismo francese. È anche il simbolo di una Parigi che negli anni ’50 diventa l’epicentro della vita intellettuale europea. Sartre nasce il 21 giugno del 1905 a Parigi da una famiglia borghese. Cresce con i nonni e con la giovane madre. Studia filosofia presso l'École Normale Supérieure. Qui conosce la scrittrice femminista Simone de Beauvoir, che gli resterà accanto tutta la vita come compagna di vita e di studio. Nel 1933 si reca in Germania a studiare: sono gli anni dell’ascesa al potere di Hitler e del nazismo. Il giovane Sartre osserva come le folle non siano in grado di comprendere ciò che sta avvenendo e matura la sua idea di intellettuale impegnato: l’intellettuale, dice Sartre, ha i mezzi per comprendere la società e quindi ha il dovere morale di guidare le masse.

In Germania Sartre ha anche modo di avvicinarsi al pensiero dei filosofi tedeschi Edmund Husserl e Martin Heidegger. Heidegger però respingerà la lettura del suo pensiero fatta da Sartre. Nel 1943 pubblica L’essere e il nulla. Qui Sartre getta le basi dell’esistenzialismo: il saggio è uno studio delle contraddizioni che caratterizzano l’esistenza umana. L’uomo per Sartre è condannato a una condizione tragica. Infatti la sua esistenza è fondata su un’illusione di libertà. L’uomo si crede libero, s’illude di essere libero come Dio e non si rende conto di vivere, invece, un’esistenza priva di senso. Dopo la guerra, Sartre accantona la filosofia per dedicarsi all’impegno politico. Vicino al marxismo e al Partito comunista francese, Sartre sceglie di stare contro l’imperialismo, contro il capitalismo e contro la politica degli Stati uniti. Nel 1945 fonda la rivista Les Temps modernes, che diventerà una delle più prestigiose voci della sinistra europea. Sartre è al centro di ogni dibattito. Interviene su ogni argomento.

S’interessa di tutto: antropologia, psicoanalisi e sociologia. Promuove le avanguardie artistiche e scrive romanzi e testi teatrali di successo. Gli scritti di questi anni sono raccolti in un’antologia di 10 volumi. Intorno al filosofo si crea un’aura mitica che seduce le folle, soprattutto i giovani. Sartre vi si presta di buon grado. Sempre circondato da studenti e amici, non è difficile trovarlo seduto a un caffé sulla Senna a discutere di filosofia, impegno e politica. Oltre che corrente filosofica, l’esistenzialismo diventa una moda e uno stile di vita fatto di libri, politica e atteggiamenti bohémienne. Nel 1964 Sartre viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura ma rifiuta l'onorificenza asserendo che “nessun uomo merita di essere consacrato da vivo”. Il 15 aprile del 1980, a 75 anni, Sartre muore. Al suo funerale partecipano decine di migliaia di persone.



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