Karl Liebknecht, politico e rivoluzionario tedesco, è uno dei fondatori della Lega di Spartaco, il primo nucleo del Partito comunista tedesco. Karl Liebknecht nasce a Lipsia il 13 agosto 1871. Laureatosi in legge nel 1897, si appassiona agli ideali marxisti, ed entra nel Partito socialdemocratico tedesco. Suo padre, Wilhelm, ne è stato uno dei leader. Esercita la professione di avvocato, difendendo numerosi simpatizzanti del Partito, e nel 1907 è tra i protagonisti dell’assemblea internazionale dei giovani socialisti. Nello stesso anno, pubblica l’opera Militarismo e antimilitarismo, che suscita scalpore per i suoi contenuti pacifisti, in contrasto con la linea politica del governo tedesco. Liebknecht viene arrestato e condannato a un anno e mezzo di carcere. Nel 1912, dopo un’esperienza politica in istituzioni locali, entra al Reichstag, il Parlamento tedesco. Anche in questa sede porta avanti il suo convinto pacifismo, ma non può nulla di fronte allo scoppio della Prima guerra mondiale. Per un anno, presta servizio al fronte occupandosi della sepoltura dei soldati uccisi.

Nel 1916, la continua opposizione al conflitto gli costa l’espulsione dal Partito Socialdemocratico, che invece sostiene lo sforzo bellico del Paese. In questo periodo incontra la rivoluzionaria Rosa Luxemburg, e con lei fonda la Lega di Spartaco: il gruppo prende il nome da un gladiatore dell’antica Roma, capo di una rivolta di schiavi. Gli spartachisti diffondono gli ideali del socialismo e del pacifismo, e promuovono numerose pubblicazioni clandestine, tra cui il giornale “Lettere di Spartaco”. Il primo maggio 1916, Liebknecht organizza a Berlino un comizio contro la guerra: accusato di alto tradimento, viene nuovamente arrestato. È rilasciato nell’ottobre 1918. Passano solo pochi giorni, e i tedeschi firmano la resa, mettendo fine alla Prima guerra mondiale. La Germania è una nazione in ginocchio, attraversata da tumulti che si ispirano alla rivoluzione comunista avvenuta in Russia del 1917. L’ipotesi di una rivoluzione è però osteggiata dai socialdemocratici, che guidano con Friedrich Ebert un governo provvisorio. Liebknecht si distacca definitivamente dai suoi ex-compagni di partito: nella notte del 31 dicembre 1918, insieme agli spartachisti, fonda il Partito comunista tedesco. Pochi giorni dopo, gruppi di spartachisti organizzano un’insurrezione: inizialmente contrari all’uso della forza, Liebknecht e la Luxemburg, partecipano ai moti rivoluzionari. Il governo Ebert soffoca la rivolta nel sangue, e ordina l’arresto dei due leader comunisti. Dopo ore di interrogatori e torture, Karl Liebknecht viene fucilato il 15 gennaio 1919, all’età di 47 anni. Nello stesso giorno, viene uccisa anche Rosa Luxemburg: è la fine degli spartachisti.

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