Shi Huangdi è il primo imperatore cinese, fondatore della dinastia Qin. Durante il suo regno unifica la Cina e ordina la costruzione dell’imponente Muraglia Cinese. Nasce ad Handan nel 259 a.C. con il nome di Zheng. È figlio di Ying Zichu, re di Qin, uno dei regni più grandi della Cina. Al momento della sua nascita, la Cina è divisa in sette regni principali in lotta tra loro. Nel 246 a.C., a soli 13 anni, Zheng succede al padre. Per la sua giovane età, governa per diversi anni sotto la guida di un reggente. Quest’ultimo viene allontanato nel 238 a.C. Assunti i pieni poteri, Zheng persegue il suo obiettivo: diventare il sovrano della Cina unificata. Nel 230 a.C. attacca il regno di Han e vi impone il suo dominio. Negli anni seguenti, assoggetta i regni di Wei, Chu e Zhao. Nel 221 a.C., con la conquista dello stato di Qi, Zheng estende il suo dominio su quasi tutta la Cina.

Da questo momento si fa chiamare Shi Huang-Ti, che significa Primo Imperatore. Dopo aver acquisito il pieno controllo dei territori conquistati, muove guerra alle tribù nomadi Xiongnu, che da nord ovest minacciano i confini dell’impero. Per proteggere il territorio dagli invasori stranieri, nel 214 a.C. l’imperatore avvia la costruzione di una colossale muraglia difensiva. Una volta completata sarà lunga circa 7000 km e passerà alla storia come la Grande Muraglia Cinese.
Sul fronte interno Shi Huangdi riorganizza l’impero abolendo il sistema feudale. Divide la Cina in 36 province, amministrate da governatori nominati direttamente dall’imperatore. La nuova capitale è Xianyang. Inoltre impone su tutto il territorio dell’impero l’uso di un unico alfabeto e di un’unica moneta.

Shi Huangdi teme focolai di ribellione tra i suoi sudditi. Per questo fa perseguire gli oppositori, specialmente gli intellettuali, e ordina di bruciare tutti i testi antichi ritenuti sovversivi. Salva solamente i libri di argomento tecnico e scientifico. Col passare degli anni il primo imperatore della Cina sviluppa un’ossessione per l’immortalità. Alla ricerca della vita eterna, visita spesso l’isola di Zhifu, dove si pensa sia nascosto un elisir che rende immortali. Per l’imperatore, il desiderio della vita eterna si rivela fatale. Ingerisce delle pillole a base di mercurio, preparate dai suoi medici per renderlo immortale. Muore poco dopo, il 10 settembre 210 a.C., all’età di 50 anni, nel palazzo imperiale di Shaqiu. Gli succede il figlio secondogenito Huhai. Shi Huangdi viene sepolto in un immenso mausoleo, alla cui costruzione lavorano 700.000 uomini per 40 anni. All’interno della tomba, la sua salma è simbolicamente protetta da un esercito di 8.000 soldati in terracotta. La Grande Muraglia Cinese rende eterno il ricordo di Shi Huangdi.

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