Il Motomondiale è la più importante competizione di corse motociclistiche. Il pilota che si aggiudica il maggior numero di punti durante le gare di ogni campionato conquista il titolo. Le moto in gara sono prototipi non destinati al mercato, sono suddivise in tre categorie in base alla cilindrata: Moto 3 fino a 250 cc; Moto 2 600 cc; e Moto GP, che può sfiorare i 1000 di cilindrata.
La prima gara motociclistica si tiene a Parigi nel 1887: vince Paul Daimler, figlio di Gottlieb Daimler, inventore due anni prima del motore a scoppio. Ma è solo dal 1949 che la Federazione Internazionale dei Club Motociclistici decide di istituire un campionato professionale. Fin dai primi anni del Motomondiale la competizione è caratterizzata dal dominio di alcuni piloti, accompagnato allo sviluppo di moto a quattro tempi: negli anni ‘50 dominano i piloti italiani e inglesi che corrono sulle moto italiane Gilera e Guzzi e sulle britanniche AJS e Velocette: Nello Pagani, Umberto Masetti, Leslie Graham e John Surtees. Carlo Ubbiali con 9 titoli e l’inglese Geoff Duke con 6 sono tra i più vincenti di questi anni.
Alla fine degli anni ’50 s’impone la casa italiana MV Augusta con i campioni Mike Hailwood, inglese, e Giacomo Agostini, italiano, che si aggiudica 15 mondiali superando tutti i record precedenti. All’inizio degli anni ’60 lo sviluppo del motore a due tempi supera in prestazioni il vecchio quattro tempi. È in questo periodo che, partendo dalle categorie minori, iniziano a farsi notare le case motociclistiche giapponesi: Yamaha, Suzuki e Honda entrano prepotentemente in scena dalla metà degli anni ’70 con lo strapotere dei piloti americani Kenny Roberts, Eddie Lawson, Freddie Spencer, Wayne Rainey e Kevin Schwantz. Nel 1976, nei primi dodici posti della classifica mondiale, ci sono ben 11 moto Suzuki. Negli anni ’80 tutti i piloti che vincono il mondiale corrono con moto giapponesi, ma nessun campione domina sugli altri. A differenza di quanto accade nel decennio successivo, quando l’australiano Michael Doohan vince con la Honda cinque titoli di fila dal 1993 al 1998. Il 2000 rappresenta un altro anno di transizione: ci sono 11 diversi vincitori in altrettante gare. È anche l’anno del debutto nella massima categoria di Valentino Rossi, che vincerà il titolo dal 2001 al 2005, fino ad arrivare negli anni successivi a 9 titoli guidando la Honda e la Yamaha, affermandosi così come il pilota più vincente del decennio.