3 giugno 2001. 13.000 spettatori sono presenti sugli spalti dello stadio Bentegodi di Verona, per assistere alla partita tra Chievo e Salernitana, valida per il Campionato di B. Il Chievo vince per 2-0 e conquista una storica promozione in Serie A. Chievo è una frazione del capoluogo veronese. La squadra del paese è fondata nel 1929 e per più di mezzo secolo gioca nelle categorie minori. Nel 1986 compie il primo salto approdando in C2. Passano due anni e arriva la C1.Nel 1994 invece approda in Serie B. Ma è nel 2001 che il Chievo sale l'ultimo gradino e mette piede in serie A. Mai una squadra era riuscita a scalare tutte le categorie, passando dalle serie dilettantistiche al vertice del calcio professionistico. Nel panorama calcistico italiano la promozione di una squadra di quartiere è infatti considerata una rarità. Alla presidenza del Chievo c'è Luca Campedelli. Gigi Del Neri è l'allenatore. La gestione del club ricalca il modello aziendale a conduzione familiare: attenzione al bilancio e persone competenti nella gestione.
Gli addetti ai lavori considerano l'obiettivo salvezza pura utopia. Alla prima giornata i gialloblu affrontano in trasferta la Fiorentina e si impongono a sorpresa per 2-0. Il giorno dopo il Chievo finisce in prima pagina su tutti i giornali. E’ solo l'inizio. Due settimane dopo i gialloblu conducono 2-0 dopo 20' in casa della Juventus. I bianconeri vincono in rimonta per 3-2, ma i ragazzi di Del Neri escono a testa alta.

La squadra gioca a memoria, ogni giocatore in campo sa esattamente cosa fare e come muoversi. Alla 9a giornata il Chievo comanda la classifica con 4 punti di vantaggio sull’Inter, seconda. Giocatori come Legrottaglie, Corini, Manfredini, Perrotta e Marazzina, sconosciuti al grande pubblico, diventano attori protagonisti. Si parla di favola e miracolo. La cassa di risonanza si estende anche all'estero, con troupe televisive che si recano al centro sportivo di Veronello per studiare un nuovo fenomeno.
Il Chievo perde di misura il derby con il Verona, si arrende di un niente al cospetto del Milan, ma a metà dicembre compie una grandissima impresa battendo l'Inter a San Siro per 2 gol a 1. Dopo aver lottato per il titolo di Campione d'inverno, i veneti subiscono un calo fisiologico nella seconda parte. Il 3 marzo 2002 un lutto si abbatte sulla squadra: l’attaccante congolese Jason Mayele muore in un incidente stradale. La sua maglia numero 30 viene ritirata e tre settimane dopo i gialloblu onorano la memoria di Mayele trionfando nel derby di ritorno. A fine campionato il Chievo giunge quinto con 55 punti, solo uno in meno del Milan. I veneti disputeranno la Coppa Uefa, uscendo subito al primo turno con i serbi della Stella Rossa, e chiuderanno il campionato al 7° posto. Era dall’annata ‘75-'76 che una neopromossa non centrava l’Europa al primo colpo: prima dei veneti era successo al Cesena. Il piccolo Chievo si è seduto al tavolo delle grandi.
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