Il cricket è uno sport giocato da 2 squadre di 11 giocatori ciascuna. Di solito il campo da cricket è ovale e ha un diametro tra i 130 e i 150 metri, ma può anche avere altre forme ed essere più grande: le sue dimensioni infatti si adattano al terreno di gioco. Al centro del campo c’è il pitch, una corsia larga fra i 2 e i 3 metri e lunga 20. Ad ogni estremità del pitch c’è uno spazio chiamato base, dietro il quale si trovano 3 paletti piantati nel terreno. Ciascun gruppo di tre paletti viene detto wicket. I ruoli fondamentali del cricket sono quattro: il battitore, il lanciatore, il fielder e il wicket-keeper.
All’inizio della partita, un battitore si dispone su una delle basi, davanti ai paletti del wicket. Dietro ai paletti, un wicket-keeper avversario raccoglie le palle mancate dal battitore. All’estremità opposta del pitch, si piazzano un altro battitore della prima squadra, e un lanciatore della squadra avversaria. Intorno al pitch i compagni di squadra del lanciatore e del wicket-keeper svolgono il ruolo di fielder, cioè di ricevitori. I battitori impugnano mazze di legno piatte, lunghe circa un metro e larghe 10 cm.
Il lanciatore scaglia la palla verso il battitore all’altro capo del pitch. Se il battitore non riesce a colpire la palla con la sua mazza, e la palla abbatte il wicket, viene eliminato e dev’essere sostituito da un altro membro della sua squadra. Se invece il battitore riesce a colpire la palla, può correre lungo il pitch scambiandosi di posto con il compagno. Possono continuare a farlo finché i ricevitori non riescono a recuperare la palla. Ogni volta che un battitore tocca una base, la sua squadra guadagna un punto. Lo scopo dei ricevitori è prendere la palla, lanciarla verso il wicket e abbattere i paletti. Se ciò avviene mentre un battitore si trova fuori dalle basi, quel battitore viene eliminato.
Dopo l’eliminazione del decimo battitore si conclude un inning, cioè una fase di gioco. Nel secondo inning le squadre si scambiano i ruoli: quella che era alla battuta va al lancio, e viceversa. Alla fine del secondo inning vince la squadra che ha totalizzato più punti. È possibile guadagnare punti extra se un battitore colpisce la palla così forte da mandarla fuori dal campo.
Il cricket è nato nel XIV secolo in Inghilterra, come passatempo della borghesia. Oggi è un sport molto diffuso in Gran Bretagna, ma anche nelle ex colonie inglesi come l’India e l’Australia. Seguendo le regole classiche, una partita di cricket può durare ore, giorni o addirittura settimane. Per le partite in diretta televisiva, invece, si applica un regolamento specifico che introduce dei limiti di tempo. Oltre che alle regole ufficiali, i giocatori di cricket si attengono a un codice di comportamento chiamato Spirito del Gioco. Una serie di regole non scritte: tenere una condotta decorosa, rispettare l’arbitro e gli avversari. Lo sport come abilità ma anche come signorilità e la possibilità di giocare in gruppo all’aria aperta, nei giardini o nei parchi, fanno del Cricket il gioco di squadra più tipico della cultura aristocratica di stampo britannico.