3 aprile 1988, circuito di Donington Park. Sulla storica pista inglese si disputa il primo campionato mondiale Superbike della storia. Al via ci sono i colossi giapponesi Honda, Yamaha, Kawasaki e Suzuki, e i marchi italiani Bimota e Ducati, subito grandi protagonisti. Davide Tardozzi in sella alla Bimota vince gara 1, Marco Lucchinelli con la Ducati si aggiudica gara 2. Alla fine della stagione a far festa sono l’americano Fred Merkel e la Honda. Ogni Gran Premio è diviso in due manche, gara 1 e gara 2, le quali si disputano a distanza di qualche ora. La qualifica per ottenere la posizione in griglia di partenza si chiama Superpole, dal 2009 simile alle qualifiche di Formula 1, con tre manche ad eliminazione.
Conquistano punti i primi 15 piloti di ogni manche: al vincitore vanno 25 punti. Le moto sono modelli derivati dalla produzione di serie, sono quindi mezzi che circolano sulle strade, sono venduti al pubblico e devono essere prodotti in un certo numero di esemplari. Il telaio e l’aspetto della moto non sono modificabili, mentre lo sono scarichi, forcelle, sospensioni, freni, manubrio e pedaliere, serbatoio, radiatore, air box, albero motore, diametro e sezione delle ruote. Sono due le cilindrate ammesse: moto 1000cc con motore a 4 cilindri, il cui peso minimo è di 162 chilogrammi, e bicilindrici da 1200cc per i quali il peso sale a 168 kg. Le moto sviluppano circa 220 cavalli e toccano velocità di punta di 320-330 km/h. Tutti i mezzi montano gomme slick, completamente lisce e senza scanalature. Dal 2004 si adotta il monogomma Pirelli.
L’inglese Carl Fogarty è il re indiscusso della Superbike con quattro titoli mondiali conquistati in sella alla Ducati negli anni 90’, record assoluto, e il primato di vittorie: 59. Nel 2000, sul circuito di Phillip Island in Australia, “King Carl” cade rovinosamente in gara 2 riportando la frattura dell’omero: Fogarty è costretto al ritiro dalle corse. Negli anni 2000 il testimone passa a Troy Bayliss, che con la Ducati vince tre mondiali: nel 2001, nel 2006 e nel 2008. Nel GP di Monza del 2000, l’australiano effettua quello che viene ritenuto uno dei più grandi sorpassi della storia del motociclismo, passando dal 5° al 1° posto in un colpo solo. Nel 2010, con L’Aprilia RSV4, Max Biaggi è il primo italiano a laurearsi Campione del mondo nella storia della Superbike.