Per cucina araba si intende il complesso di tradizioni culinarie sviluppatesi nell’area nord africana e medio-orientale, a partire dal VII secolo d. C.. A questo periodo risale infatti la conquista della regione da parte di armate provenienti dalla Penisola Araba, e la diffusione del culto islamico. I precetti dell’Islam influenzano profondamente lo sviluppo della gastronomia araba: ai fedeli è vietato bere alcolici, mangiare carne di maiale o di animali che non sono halal, conformi alla legge islamica. Inoltre, durante il mese detto del Ramadan, è obbligatorio il digiuno diurno. La sera, vengono quindi consumati pasti leggeri ma nutrienti, a base di carboidrati, zuccheri, fibre e frutta.

Uno dei piatti più famosi della cucina araba è il couscous. Si prepara lavorando la semola di grano duro con l’acqua, fino ad ottenere dei granelli. Quindi si fanno cuocere i granelli al vapore in una apposita pentola chiamata couscoussiera. Generalmente il cous-cous è servito con verdure, carne o pesce. Viene accompagnato anche da latte acido, chiamato leben. Sempre con verdure, carne o pesce è il tajin, un piatto che prende il nome dal recipiente in terracotta in cui viene cucinato. Sono invece cotte alla griglia le strisce di carne che prendono il nome di kebab. Possono essere utilizzate per farcire il tipico pane piatto, detto pita, insieme a cipolle, verdure e salse.

Durante i pasti è abitudine accompagnare le portate con acqua, tè, caffè, tamarindo ghiacciato o yogurt. Durante il Ramadan, soprattutto nel Maghreb, la sera si consuma una zuppa molto nutriente chiamata harira, fatta con carne, verdure, legumi e spezie. In questo periodo si è anche soliti preparare numerosi tipi di dolce. In Egitto, per esempio, si fanno gli atayef, frittelle alle noci e miele, mentre in Marocco si possono gustare gli halwa shebakia, biscotti alla pastella di sesamo, fritti e guarniti con miele e spezie. Nel mondo arabo, il pasto è considerato un rito sacro. Per questo viene sempre accompagnato da preghiere di ringraziamento ad Allah, il dio degli islamici. È abitudine sedersi a tavola quando tutta la famiglia è riunita. Ci si serve da un unico piatto, utilizzando le mani e fette di pita. In nome dell’ospitalità, le famiglie arabe sono solite preparare porzioni in più per eventuali visitatori inattesi.

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