Viktor Adler è un politico austriaco, fondatore e leader del partito social-democratico austriaco. Nasce da una famiglia ebrea benestante il 24 giugno 1852, a Praga, al tempo parte dell’impero austro-ungarico. In tenera età si trasferisce a Vienna, dove a 29 anni si laurea in medicina. Durante l’università si avvicina a circoli nazionalisti, che sostengono l’unificazione del popolo tedesco in un’unica nazione, ma se ne distacca quando questi assumono toni anti-ebraici. In seguito viaggia per l’Europa: a Londra conosce Friedrich Engels, collaboratore di Marx e uno dei padri del socialismo internazionale. Tornato in patria, Adler decide di dedicarsi interamente alla politica e al movimento social-democratico dell’Impero di Austria e Ungheria. Comprende che il problema principale del movimento è l’eccessiva divisione interna, dovuta anche alla grandezza e alla disomogeneità dell’impero, che oltre agli austriaci ha come sudditi anche boemi, ungheresi, e slavi. Elabora perciò un programma politico semplice, che mira a coinvolgere i socialisti di ogni parte dell’impero. L’impero, per lui, deve diventare una federazione, in cui i popoli che lo compongono godono di ampia autonomia.

Nel 1886 fonda il giornale socialista Gleichheit - Uguaglianza, che dopo tre anni viene però soppresso dalle autorità. Il suo posto viene preso dall’Arbeiter Zeitung, Il giornale dei lavoratori, che Adler dirigerà fino alla morte. Il suo impegno politico e organizzativo si concretizza nel 1888 con la fondazione del Partito dei Lavoratori Social-democratici dell’Austria. L’anno successivo, il Partito ottiene la prima grande legittimazione politica: come suo rappresentante, Adler partecipa alla Seconda Internazionale, l’assemblea mondiale di tutti i partiti socialisti. A 53 anni Adler è eletto al parlamento austriaco: qui, attraverso un’abile operazione politica, ottiene dalla monarchia la concessione del suffragio universale. Grazie a questa vittoria, Adler aumenta i propri elettori: nel 1907 il suo partito ottiene 87 deputati, e diventa la seconda forza del Paese. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Adler e la maggioranza del partito si dichiarano favorevoli all’ingresso del Paese nel conflitto, a fianco della Germania. La guerra muta radicalmente l’assetto europeo: quando termina, dopo 4 anni, l’impero austro-ungarico è dissolto. Il crollo della monarchia degli Asburgo apre la strada alla repubblica: nel governo provvisorio che gestisce l’immediato dopoguerra, Adler è Segretario di Stato per gli Affari Esteri. Resta però in carica pochi giorni: già gravemente malato, muore a Vienna l’11 novembre 1918. Ha 66 anni.

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