Un veicolo ibrido è un mezzo di trasporto dotato di due o più motori, diversi nel principio, ma che possono funzionalmente alternarsi. La propulsione ibrida più diffusa è quella che vede associato un motore termico, alimentato da un carburante, e un motore elettrico, alimentato da un generatore o da una batteria. Il motore ibrido inizia ad affermarsi a cavallo del Novecento. Sono i sommergibili a sfruttare per primi la doppia propulsione, quella elettrica per muoversi in profondità e quella termica per spostarsi in superficie. In quello stesso periodo, nel 1899, l'ingegnere tedesco Ferdinand Porsche costruisce la prima auto ibrida della storia: la Lohner-­‐Porsche. Le quattro ruote di questa vettura sono dotate di altrettanti motori elettrici, alimentati da un generatore, che dipende a sua volta da un motore termico.

L'eccessiva pesantezza delle auto ibride e la maggiore convenienza economica delle vetture con solo motore termico escludono tuttavia la propulsione ibrida dal mercato automobilistico mondiale per oltre mezzo secolo. A partire dalla seconda metà del Novecento, l'automobile ibrida torna però alla ribalta. A favorirne la rinnovata considerazione contribuiscono il continuo rincaro dei carburanti, dovuto alla crisi petrolifera, e il progressivo inquinamento atmosferico, causato dai combustibili del motore termico. Esente dai limiti di autonomia tipici dei veicoli elettrici e molto meno inquinante delle vetture con il solo motore termico, l'auto ibrida sfrutta al meglio i vantaggi delle due soluzioni. Il motore elettrico può subentrare infatti a quello termico compensandone carenze e inefficienze e ottenendo di conseguenza risparmio di carburante e minor inquinamento. La produzione di auto ibride è oggi in costante e progressiva crescita e parte integrante dell'offerta commerciale delle principali case automobilistiche internazionali.
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