Gli ippopotami sono mammiferi erbivori che vivono nei corsi d’acqua dell’Africa a sud del Sahara. La specie più nota e imponente è l’ippopotamo anfibio, lungo circa 4 metri e pesante fino a 4 tonnellate e mezzo. L’ippopotamo trascorre tutto il giorno immerso nell’acqua, lasciando emergere solo occhi, narici e orecchie. Tale comportamento è una necessità, perché la sua pelle liscia si secca rapidamente sotto il sole africano. L’ippopotamo, oltre che stando in acqua, si difende dai raggi solari tramite particolari ghiandole che secernono un muco protettivo rossastro, in apparenza simile al sangue. Solo quando il sole cala l’animale si allontana dall’acqua per andare in cerca dell’erba di cui si nutre.

A causa della mole del corpo e delle corte zampe, sulla terraferma ha un’andatura goffa. In acqua invece si muove con leggerezza, quasi galoppando sui fondali di fiumi e laghi. Proprio da questo deriva il suo nome, che in greco significa “cavallo del fiume”. Vive in gruppi solitamente di 20-30 individui, capeggiati da un maschio. Gli scontri tra maschi sono violenti e talvolta terminano con la morte di uno dei contendenti: infatti la bocca dell’ippopotamo, in grado di aprirsi a 150°, è dotata di canini affilati lunghi fino a 60 cm, che possono infliggere ferite mortali. Grazie a queste armi e alla enorme stazza, l’ippopotamo non teme praticamente nessun predatore. Dopo una gestazione di 8 mesi la femmina partorisce in acqua un piccolo di 40 Kg che, dopo essere risalito in superficie per il suo primo respiro, si reimmerge per succhiare il latte dalla madre. Per gli antichi egizi l’ippopotamo era un simbolo di fecondità. Tra le divinità egizie vi è infatti Tueret, figura per metà umana e per metà ippopotamo, protettrice delle donne incinte.
Join OVO
* required fields

By proceeding with the registration I declare I have read and accepted the

Join OVO
OR
SIGN UP
  •   Forgot your password?
Reset your password